Referendum: quattro si del Fli area ionica reggina
"Futuro e Libertà dell’Area Ionica Reggina, seguendo le indicazioni maturate nella recente riunione del Coordinamento Provinciale a cui a partecipato l’on. Angela Napoli, invita i cittadini a recarsi alle urne per espletare il proprio diritto di voto nella consultazione referendaria del 12 e 13 giugno,esercitando così un importante atto di democrazia diretta che la nostra Costituzione prevede. – È quanto scrive in una nota Franco Romeo Coordinatore Area Ionica FLI - Il FLI dell’Area Ionica, sempre in accordo col coordinamento provinciale, ha pure deciso di schierarsi per il SI su tutti i quattro quesiti proposti dai referendum. In particolare il FLI ionico ritiene che i quesiti inerenti alla possibile privatizzazione dell’acqua e all’eventualità che in futuro possa essere seguita la via dell’energia nucleare siano temi di grande rilevanza sociale.
I SI pertanto indicati da Futuro e Libertà servono a scongiurare nel primo caso che un bene primario ed essenziale come l’acqua debba essere oggetto di profitto per aziende private e nel secondo caso, riguardante il nucleare, che si possa procedere in controtendenza rispetto al resto degli Stati industrializzati europei come la Germania, ad esempio, che pur avendo adottato molti anni fa l’energia atomica,oggi intende dismetterla perché la ritiene pericolosa,non solamente per il rischio di incidenti come quello recente di Fukushima in Giappone ma soprattutto per l’enorme difficoltà di smaltimento in modo sicuro delle scorie radioattive .La strada invece che stanno percorrendo gli Stati più moderni è quella delle energie alternative e non inquinanti, come il fotovoltaico di cui l’Italia potrebbe diventare leader,considerata la superiore esposizione solare del proprio territorio.
Il FLI spera pertanto che i cittadini recandosi a votare scelgano in modo tale da difendere i propri diritti e la propria salute senza assecondare ordini di scuderia di tipo politico- difensivistico, come l’astensione dal voto, che asseconderebbe unicamente le strategie politiche conservatrici di coloro che hanno proposto tali normative e delle lobby economiche che le hanno ispirate".