Giornata Mondiale Consapevolezza Autismo, Adda chiede risposte concrete
In occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo, che si celebra il 2 aprile, ci sentiamo in dovere di riflettere su quanto questa giornata rappresenti realmente per chi vive l'autismo 365 giorni all'anno. È tempo di andare oltre la retorica e i gesti simbolici, come l'illuminazione dei palazzi, le parate o il lancio di palloncini blu. Queste azioni, per quanto visibili, spesso distolgono l'attenzione dal vero problema: il supporto concreto e quotidiano alle famiglie e alle persone con autismo. E' quanto scrive Vito Crea, presidente dell'associazione Adda.
"Come padre e come associazione - continua la nota - che ha dedicato 20 anni alla lotta per il riconoscimento dei diritti di queste persone, vediamo chiaramente come dietro a tante iniziative simboliche si nasconda una profonda ipocrisia. Le famiglie si trovano spesso sole, lasciate a combattere il proprio dramma personale, a tormentarsi per il futuro dei loro figli, e a lottare per vedersi riconosciuti i diritti fondamentali.
La consapevolezza non può essere ridotta a una giornata di eventi, ma deve tradursi in un impegno serio e continuo da parte delle istituzioni e della società. Non basta illuminare un palazzo una volta all’anno. Quello che serve è una presa in carico globale, un vero supporto alle famiglie e una società inclusiva che faccia la sua parte. Le persone con autismo non sono angeli, non sono figure mitiche; sono esseri umani che meritano rispetto e sostegno, non solo nei discorsi, ma nelle azioni concrete.
Il vero obiettivo è quello di dare risposte concrete a chi vive l'autismo ogni giorno. Solo quando la società smetterà di alimentare un social business attorno ai drammi delle famiglie e inizierà a fare passi concreti verso un’inclusione reale e tangibile, potremo dire di aver compiuto un vero progresso. Oggi, più che mai, chiediamo meno ipocrisia e più rispetto.
Smettiamo di celebrare l’autismo con una facciata di buone intenzioni e iniziamo a lavorare per costruire un sistema di supporto reale. L’autismo non è un evento mediatico da vivere un giorno all’anno, ma una realtà quotidiana che richiede un impegno duraturo da parte di tutti".