Infiltrazioni mafiose: il Cdm scioglie il Comune di San Luca

Reggio Calabria Cronaca

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta tenutasi oggi a Palazzo Chigi, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ha decretato lo scioglimento del Consiglio comunale di San Luca, nel reggino.

La motivazione del titolare del Viminale è per accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa”.

In base al Testo unico degli enti locali, dunque, si è deciso lo “stop” sia all’amministrazione del popoloso centro della Locride che, contestualmente, di Poggiomarino (nel Napoletano) e Tremestieri Etneo (nel Catanese).

La gestione dei tre enti sarà quindi affidata ad altrettante Commissioni straordinarie per la durata di diciotto mesi.

Nessuno candidato alle elezioni

Il Comune reggino era già commissariato dopo che alle elezioni amministrative, nel giugno dell’anno scorso, anno non si era presentato alcun candidato a sindaco.

Il sindaco uscente, Bruno Bartolo, che aveva deciso di non ripresentarsi alla consultazioni, era stato eletto nel 2019 dopo un periodo in cui l’ente era stato anche allora commissariato per infiltrazioni mafiose.

Pochi giorni dopo le mancate elezioni nel Comune si era insediata la Commissione d’accesso antimafia, disposta sempre dal Ministro Piantedosi, su proposta del prefetto di Reggio Calabria, Clara Vaccaro.

A conclusione del suo lavoro la commissione ha redatto una relazione con cui ha proposto lo scioglimento dell’Ente per presunti condizionamenti della criminalità organizzata, proposta oggi accolta dal Cdm.