Catanzaro, presentati “Sciò! Il teatro, fuori” e “Performing Festival”
Il mese di maggio a Catanzaro sarà animato da due progetti internazionali alla loro prima edizione - “Sciò! Il teatro, fuori” e “Performing Festival” - nati con la medesima volontà di superare gli schemi e portare la performance artistica nei luoghi della città.
Il primo, a cura di Settimio Pisano, è frutto di un’iniziativa realizzata dalla Fondazione Politeama - in coproduzione con lo stesso Performing - all'interno del progetto Pro.S.A., sostenuto dalla Regione Calabria nell’ambito dei Programmi di distribuzione teatrale, Rete di teatri, e con il contributo della Camera di Commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia.
Il progetto Performing, invece, è stato finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), a seguito di una procedura di evidenza pubblica bandita dal Ministero dell’Università e della Ricerca. L’Accademia di Belle Arti di Catanzaro è capofila di altre 11 istituzioni italiane del comparto dell’Alta Formazione.
Entrambi hanno dato vita a un ricco programma congiunto di performance artistiche, workshop e approfondimenti, presentato nei dettagli in una conferenza stampa alla Biblioteca comunale “De Nobili” di Catanzaro.
“Sciò! Il teatro, fuori” presenterà sette performance, realizzate da artisti provenienti da diverse parti del mondo, caratterizzate da un linguaggio multidisciplinare che unisce danza, teatro e installazioni temporanee, invitando il pubblico a ridefinire la propria percezione dello spazio e del tempo.
Ogni intervento è concepito in dialogo con il contesto specifico della città, valorizzando le caratteristiche dei suoi luoghi attraverso azioni coreografate, narrazioni site-specific e interazioni con il pubblico. Lo spettatore diventa parte attiva della scena, superando i confini tradizionali tra arte e vita quotidiana e trasformando lo spazio pubblico in un territorio di possibilità e incontro.
Fino al 31 maggio, poi, Performing Festival, riunirà artisti internazionali, studiosi, performer e curatori in un ricco calendario di talk, workshop e performance site-specific, per una riflessione collettiva sul corpo, la cura, la memoria e il potere della narrazione artistica. Per il festival voluto dall’Accademia di Catanzaro sono in programma 14 performance artistiche, 10 talk e 2 workshop.
“Sciò! Il teatro, fuori”
Il calendario sarà inaugurato da “Dear Laila” a cura dell’artista palestinese Basel Zaraa: dal 9 all’11 maggio le Gallerie del San Giovanni si apriranno ad un’esperienza unica e immersiva, di grande impatto emotivo, che racconta l’esperienza di esilio e di lotta vissuta dai rifugiati palestinesi attraverso una storia familiare. Sabato 10 maggio, sulla Terrazza del San Giovanni, andrà in scena “Derniers Feux”, creato dal ballerino francese Némo Flouret con dieci performer, musicisti, danzatrici, risultato di una ricerca in corso sul fuoco d'artificio. Al pubblico sarà presentata la restituzione del lavoro in residenza promosso con il supporto di Fondazione Politeama e IRA International Institute for Performing Arts. Dal 13 al 18 maggio il Teatro dei Borgia proporrà “Medea per strada”: gli spettatori a bordo di un bus elettrico che attraverserà la città, grazie alla collaborazione con AMC Catanzaro, scopriranno la storia di una migrante scappata dal proprio Paese, arrivata in Italia e finita a prostituirsi per amore di un uomo da cui si crede ricambiata e da cui ha due figli.
All’interno di “Sciò!” anche la sedia a rotelle diventa strumento e oggetto performativo. Tony Clifton Circus porterà sabato 17 maggio nel centro storico di Catanzaro “Mission Roosevelt”, coproduzione Italia-Francia, metafora dello svantaggio che diventa il mezzo con cui conquistare la città. Un’esperienza urbanistica, una performance partecipata in cui il pubblico, accomodato su una sedia a rotelle, si trasforma in un piccolo plotone, una gioiosa macchina da guerra. Dal 23 al 25 maggio, con partenza dal Complesso del San Giovanni, sarà la volta di “Real Heroes”, coproduzione italo-cilena a cura di Mauro Lamanna e Aguilera Justiniano. Performance-spettacolo che racconta due storie vere raccolte tra Italia, Europa e Sudamerica, utilizzando tanto l’esperienza fisica degli spettatori, quanto quella virtuale e immersiva, grazie all’utilizzo di tecnologie quali audio 360 e virtual reality.
Il 25 maggio, all’ex Orfanotrofio - Palazzo Rossi, di scena sarà la ballerina performer di Cipro, Elena Antoniu, in “Landscape”, promosso con il sostegno del programma Outward Turn di Fondazione Onassis di Atene. Sul palco, la protagonista espone con gioia il corpo femminile e sfida i nostri limiti esterni in termini di spettacolo provocando con maestria lo sguardo dello spettatore. L’appuntamento finale, dal 27 al 29 maggio al Museo Marca, sarà affidato a “Not to scale. Fuori scala” del duo britannico Ant Hampton - Tim Etchells. Una performance di autoteatro che conduce i partecipanti attraverso esperimenti condivisi e processi intrecciati di disegno, cancellatura e ascolto.
Gli spettacoli e le perfomance di Basel Zaraa, Elena Antoniu e Ant Hampton - Tim Etchells sono prodotti da Performing con la direzione artistica di Settimio Pisano.
Nel vivo di Performing: un programma diffuso tra arte, ricerca e partecipazione
Il 16 maggio presso l’Accademia, il talk “Sul senso delle rovine”, curato da Simona Caramia e Giacomo Costa. A seguire, il 19 maggio, un incontro al Teatro Politeama con l’artista guatemalteca Regina José Galindo e il curatore Eugenio Viola.
Galindo sarà anche protagonista della performance Hasta tu orilla (20 maggio, Palazzo De Nobili), un potente atto poetico contro le disuguaglianze e la violenza di genere. Tra le performance più attese, anche quella di Daniela Ortiz (22 maggio, Piazza L. Rossi) che con “The root you pulled out it is not a hole in my land, it is a tunnel!” porta in scena una narrazione anticoloniale intensa e simbolica.
La performer Nezaket Ekici, allieva di Marina Abramović, sarà presente con il workshop (20–22 maggio) e l’azione site-specific Book Tower (23 maggio).
Arte e tecnologia: il metaverso come nuovo spazio performativo
Per tutta la durata del festival, all’Archivio Storico Comunale sarà allestita la sala VR dell’installazione immersiva Performing nel Metaverso, curata da Sonia Golemme, che permetterà al pubblico di fruire di performance artistiche internazionali in realtà virtuale.
Focus su giovani generazioni e pratiche emergenti
Il 28 maggio, Villa Margherita ospiterà una giornata interamente dedicata alla Generazione Z con cinque performance di artisti e collettivi emergenti come Leonardo Panizza, Giulio Boccardi, Cult of Magic, Sorelle di damiano e Mari (del duo Kymari), che indagheranno tematiche contemporanee come il cambiamento climatico, la cura, la spiritualità e la crisi percettiva del nostro tempo.
Gli altri ospiti
Il programma comprende anche le partecipazioni della storica della performance Valentina Valentini, della regista argentina Valentina Carrasco, dell’artista francese ORLAN, dell’eclettico Branko Milisković, e della performance Luana Perilli con Alcina. Social Grooming (30 maggio, Istituto G. Rossi).
Spazi e luoghi del festival
Il Performing Festival si svolgerà in luoghi simbolici della città di Catanzaro: dalla sede centrale Accademia di Belle Arti (via Tripoli) a Villa Margherita, dal Teatro Politeama all’Anfiteatro del Parco della Biodiversità, dalla Biblioteca F. De Nobili al suggestivo Archivio Storico Comunale, valorizzando il patrimonio urbano in un’ottica di rigenerazione culturale.
Un progetto nazionale, uno sguardo internazionale
Performing è un progetto nato per innovare la dimensione internazionale del sistema AFAM, creando ponti tra formazione, arte e cittadinanza attiva. L’edizione 2025 conferma Catanzaro come laboratorio creativo in dialogo con il mondo.