‘Ndrangheta ed estorsioni: scacco ai clan della Sibaritide, quattro arresti
Scacco alle cosche di ‘ndrangheta degli Abbruzzese e Forastefano di Cassano all’Ionio. Con un blitz scattato all’alba nella Sibaritide, ma anche a Cuneo e Parma, i carabinieri hanno arrestato e portato in carcere quattro persone, mentre una quinta è stata sottoposta al divieto di dimora.
Si tratta di soggetti ritenuti appartenere alla criminalità organizzata locale: tra i nomi spiccano infatti quelli di Nicola Abbruzzese, detto “Semiasse”, considerato a capo dell’omonima cosca di ’ndrangheta che opera a Cassano; quello della moglie, Finizia Pepe; e poi di Pasquale Forastefano, ritenuto legato a un noto clan criminale dell’area sibarita, e di Marco Abbruzzese e Francesco Faillace.
Le accuse
Le accuse che vengono contestate a vario titolo agli indagati sono di associazione mafiosa e tentata estorsione aggravata dal metodo e dalla finalità di agevolazione mafiosa.
La tesi degli inquirenti è che il gruppo abbia esercitato un controllo capillare sul territorio usando l’intimidazione e meccanismi estorsivi.
Le denunce
I carabinieri bruzi hanno infatti riscontrato le denunce presentate da due imprenditori che hanno raccontato di alcuni tentativi di estorcergli denaro, Le indagini si sono avvalse però ed anche delle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia.
Partendo da ciò i militari hanno ricostruito, in particolare, l’operatività delle cosche Abbruzzese e Forastefano ipotizzano che le estorsioni fossero finalizzate a reperire i fondi necessari a garantire il sostentamento dei sodali, con particolare riferimento a quelli detenuti, e i loro familiari.
L’associazione mafiosa è contestata dunque al presunto reggente della clan Nicola Abbruzzese a seguito delle diverse operazioni che hanno portato all’arresto degli altri sodali. Alla compagna si contesta invece di averlo aiutato nella gestione della contabilità e facendo da intermediaria nelle comunicazioni tra gli associati.
L’operazione
Le misure sono state emesse dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia guidata da Salvatore Curcio. L’operazione, nome in codice “Last Bird” è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cosenza.