Lavoro: entro luglio previste 1,7mln di nuove assunzioni, 46mila in Calabria
Roma. Sono 528mila i lavoratori ricercati dalle imprese a maggio e quasi 1,7 milioni per il trimestre che va da maggio a luglio prossimi, con un incremento della domanda di lavoro di circa 35mila unità rispetto al maggio del 2024 (+7,0%) e di oltre 70mila sul corrispondente trimestre (+4,4%).
In questo quadro bene anche la Calabria: entro il mese in corso sono ben 12.730 nuove entrate attese, di cui coltre il 47%, però, di difficile reperimento sul mercato del lavoro.
Numeri ancora più interessanti sul trimestre maggio-luglio dove le aspettative sono di quasi 46mila nuove assunzioni, esattamente 45.930, oltre 5.600 in più rispetto a quelle attese nello stesso periodo dello scorso anno.
Il bollettino Excelsior
A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior (QUI), realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali per il mese di in corso.
Dati che dicono come settorialmente sia l’industria ad evidenziare complessivamente una flessione delle entrate di circa il 2%, mentre nei servizi si segnali una crescita del 10,4% dovuta prevalentemente alla domanda di lavoro da parte delle imprese del turismo.
In controtendenza con i pregiudizi della maggior parte del meridionali, sono il Sud e Isole l’area territoriale che si dimostra più dinamica, dove si prevedono 161mila nuovi contratti.
Le attese per settore
Tornando all’aspetto settoriale, l’industria programma 134mila entrate a maggio e oltre 412mila nel trimestre in esame. Nel mese in corso, il comparto manifatturiero è alla ricerca di circa 84mila lavoratori (-2,2% rispetto a maggio 2024) che salgono a 263mila nel trimestre (+0,3% rispetto allo scorso anno).
Ad offrire le maggiori opportunità lavorative sono la meccatronica (19mila contratti da attivare nel mese e 58mila nel trimestre), la metallurgia (15mila nel mese e circa 46mila nel trimestre), l’agroalimentare (14mila nel mese e circa 55mila nel trimestre).
Previsioni incerte nel comparto delle costruzioni che programma per il mese circa 51 mila entrate (-1,5%) e quasi 150mila nel trimestre (+1,2%).
Il traino del turismo
Sono poi 394mila le opportunità di lavoro offerte dal settore dei servizi a maggio e 1,2 milioni entro luglio. Le imprese della filiera turistica esprimono la domanda più elevata con oltre 147mila lavoratori ricercati a maggio e 446mila tra maggio e luglio a cui seguono commercio (71mila nel mese e 229mila nel trimestre) e i servizi alle persone (58mila e 200mila).
Nel mese sono difficili da reperire 248mila profili pari al 47,0% delle figure professionali da inserire in azienda, soprattutto a causa della mancanza di candidati per ricoprire le posizioni lavorative aperte.
I profili introvabili
Tra i profili di più difficile reperimento, il Borsino delle professioni segnala per le professioni intellettuali gli ingegneri (62,8%) e gli specialisti nelle scienze gestionali, commerciali e bancarie (45,3%).
Tra i tecnici si registrano elevati livelli di mismatch per i tecnici in campo ingegneristico (69,9%), i tecnici della gestione dei processi produttivi (66,6%) e i tecnici della salute (66,5%).
Tra le figure qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, è difficile da reperire il 69,3% degli operatori della cura estetica seguiti dalle professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (56,0%).
Per gli operai specializzati il Borsino segnala i meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori (72,6%), gli operai addetti alle rifiniture delle costruzioni (72,4%) e i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (70,8%), quali figure professionali di difficile reperimento.
I contratti proposti
Anche a maggio i contratti a tempo determinato sono la forma contrattuale più frequentemente proposta (327mila contratti pari al 61,8% delle entrate programmate), seguiti dai contratti a tempo indeterminato (89mila pari al 16,8%).
La quota di assunzioni che le imprese prevedono di ricoprire ricorrendo a immigrati si attesta al 18,4% delle entrate complessive. Dichiarano che ricorreranno maggiormente a manodopera straniera le imprese dei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (32,5%), dei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (26,7%), della filiera alimentare (22,6%), della metallurgia e prodotti in metallo (21,6%) e delle costruzioni (20,4%).
A incontrare le maggiori difficoltà di reperimento sono le imprese delle regioni del Nord Est (sono difficili da reperire il 49,4% delle figure ricercate), seguite da quelle del Nord Ovest e Centro (47,7% per entrambe le macroaree territoriali) e Sud e Isole (44,0%)
L’indagine
Le previsioni del mese di maggio si basano sulle interviste realizzate su un campione di quasi 107mila imprese e che sono state raccolte nel periodo dal 18 marzo al 3 aprile 2025.