Mondo in guerra, Fondazione Odyssea rinvia Festival Aurora: “inopportuno”

Crotone Attualità

La Fondazione Odyssea, Juju Entertainment e tutti i collaboratori coinvolti hanno da tempo maturato la riflessione, oggi condivisa pubblicamente, di rinviare le attività previste per la XXIII edizione del Festival dell’Aurora.

Il Festival aveva già preso avvio nel mese di dicembre con alcune iniziative culturali e musicali realizzate in partenariato con il Comune di Cirò Marina, animate dal desiderio di valorizzare il borgo marinaro. Le attività erano poi proseguite nel mese di maggio con la rassegna letteraria “Contemporaneo Fragile” e con il “Premio Nazionale Magna Grecia Comics Graphic Novel”.

Tuttavia, alla luce dei tragici eventi in corso da tempo in Ucraina , a Gaza e in queste ore in Iran, e in altri parti luoghi del mondo, di cui nessuno ormai più parla e si ricorda, riteniamo profondamente inopportuno proseguire con le attività programmate.

"Per senso di responsabilità, rispetto e vicinanza al dolore delle popolazioni coinvolte – in particolare quella ucraina, quella palestinese e quella iraniana – abbiamo deciso di rinviare gli eventi previsti per i mesi di luglio e agosto 2025 a data da destinarsi, certamente non prima del mese di settembre" affermano gli organizzatori.

"Questa scelta, difficile ma necessaria - spiegani ancora - viene presa anche nel rispetto degli impegni assunti con fornitori e artisti, con alcune organizzazioni culturali partner , con il comune di Cirò Marina e con la Regione Calabria, che ha cofinanziato il progetto. Ma prima di ogni altra motivazione, il rinvio è un gesto di solidarietà e una forma di partecipazione silenziosa e concreta al lutto e alla sofferenza dei popoli coinvolti, loro malgrado, nei conflitti".

"Auspichiamo che gli organismi internazionali, pur messi duramente alla prova, trovino la forza e la volontà di porre fine ai conflitti in atto e di avviare percorsi di ricostruzione, in particolare per i milioni di bambini e bambine che hanno perso i propri cari e la proprie case", concludono.