Cartelle Congesi sui crediti dormienti, Associazione: “criticità etiche e legali”

Crotone Attualità

La recente notifica di solleciti di pagamento da parte di Soget per conto di Congesi, il consorzio tra comuni per la gestione del servizio idrico integrato nel crotonese, nonostante l'emissione di specifici provvedimenti giudiziali di sospensione, solleverebbe “dei gravi interrogativi sulle prassi di recupero crediti e sulla tutela dei contribuenti”.

Così ritiene infatti Paola Bellomo dell’associazione crotonese Avvocati dei Consumatori che spiega come il Giudice di Pace del capoluogo pitagorico, abbia disposto a gennaio scorso la sospensione dei provvedimenti impugnati sino alla definizione del giudizio, il che è stato regolarmente notificato alle parti.

Una questione che sbalordisce

Malgrado ciò, però, il 6 giungo è stato ricevuto un sollecito di pagamento emesso dalla Soget, sempre per conto del Consorzio: “La questione – sbotta l’avvocato Bellomo - sbalordisce in quanto le suddette determinazioni giudiziali impongono a Congesi e Soget S.p.A. l'immediata interruzione di qualsiasi iniziativa di recupero credito, inclusa quella inerente al sollecito menzionato, nonché ogni ulteriore azione esecutiva o paratie-esecutiva, in riferimento alle posizioni debitorie specificate nei rispettivi procedimenti”.

La rappresentante dell’associazione evidenzia che, dopo aver scongiurato il rischio di fallimento, Congesi ha intrapreso un'intensa azione di recupero dei cosiddetti “crediti dormienti” attraverso l'emissione di cartelle esattoriali da parte della società esterna.

Il principio della prescrizione

“Nonostante la procedura possa apparire formalmente regolare in base alla Legge 160/2019 e alle delibere Arera, emerge una significativa criticità etica e legale in relazione al principio della prescrizione” dice però Bellomo.

“L'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) – prosegue - ha chiaramente stabilito che le fatture relative al servizio idrico si prescrivono dopo due anni. Ciononostante, è stato riscontrato che Congesi sta notificando cartelle di pagamento relative a fatture risalenti a periodi molto datati e, pertanto, potenzialmente già prescritte”.

Un aggravio per gli utenti

Una condotta che per la legale “benché formalmente inquadrabile, costringe gli utenti, già gravati da oneri economici, ad intraprendere complesse e costose procedure di opposizione legale al fine di difendersi da pretese che, alla luce delle normative sulla prescrizione, potrebbero risultare illegittime”.

La “strategia aziendale” adottata da Congesi in tale contesto viene definita da Bellomo “piuttosto ambigua” ritenendo che “non tenga in minima considerazione i diritti degli utenti”, e facendo prevalere “una logica di mero recupero del credito sulla correttezza formale e sostanziale delle pretese”.

Un importante monito

Qualsiasi prosecuzione delle attività di riscossione, in dispregio delle statuizioni giudiziali di sospensione, sarà considerata condotta illegittima e pregiudizievole, con riserva di ogni azione risarcitoria per i danni patrimoniali e non patrimoniali eventualmente derivanti” evidenzia allora la rappresentante dei Avvocati dei Consumatori.

Viene poi sottolineato che tali pronunceribadiscono il principio per cui l'intervento giudiziale sospensivo blocca le pretese creditorie fino alla decisione nel merito, garantendo ai cittadini la tutela processuale avverso atti illegittimi o infondati. La ferma posizione adottata dai Giudici di Pace di Crotone costituisce un importante monito per tutti gli enti preposti al recupero crediti affinché operino nel pieno rispetto delle disposizioni normative e dei provvedimenti giurisdizionaliconclude Paola Bellomo.