Provincia di Cosenza, Romano (Verdi-Avs): “Trasformata in Ministero degli Esteri”
«Tutto ci saremmo aspettati tranne che poter vantare un ministero degli Esteri anche in Calabria. Con vivido stupore apprendiamo che la Provincia di Cosenza è assurta a questa funzione e ne siamo davvero felici che in Piazza XV Marzo si stiano deliziando a promuovere la Sila in giro per il mondo. Le vie della promozione turistica, è vero, sono infinite. Peccato che la presidente Rosaria Succurro e il suo cerchio magico si permettano il lusso di girovagare coi soldi dei contribuenti per una funzione che non le compete, alla faccia dei 90 milioni di debiti dell’ente intermedio». È quando dichiara Elisa Romano, membro della direzione nazionale di Europa Verde-Verdi.
«Il dubbio che la rappresentante di Forza Italia si stia divertendo sulle spalle dei cosentini ad andare in giro per il mondo per mero sollazzo, e apprendiamo di viaggi in Albania, Kosovo, Cina, Senegal, è davvero intenso. Anche perché tra le deleghe già risicate e rimaste alle inutili Province non c’è certamente quello di promozione del territorio. per giunta all’estero. E con l’aggravante: quella zavorra che è il debito monstre da 53 milioni di euro prodotto in questi soli ultimi tre anni, come sottolinea Mario Oliverio, che di gestione provinciale ne sa più di tutti», prosegue Romano.
«Se andiamo a rivedere i compiti rimasti agli enti intermedi italiani, non ci pare ce ne sia uno assolto dalla Provincia di Cosenza governato da Succurro. Notiamo zero pianificazione nella tutela e la valorizzazione dell’ambiente; nessun intervento nell’ambito dei trasporti e della manutenzione delle strade provinciali, sempre più ridotte a pericolosissimi colabrodo, per non parlare delle arterie di competenza dell’ente che attraversano, guarda un po’, la tanto promozionata Sila. La rete scolastica è abbandonata a se stessa, così come l’assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali. Il nulla, infine, per quel che riguarda il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale. Insomma, l’organismo amministrato dal centrodestra tutto fa tranne che assolvere alle sue competenze».
«Tra inchieste giudiziarie, gestioni allegrissime della cosa pubblica, propaganda, nessuna visione e zero programmazione, il centrodestra ha abituato gli italiani e i calabresi a non stupirsi più di nulla, ad assuefarsi alla mediocrità», conclude Elisa Romano.