Guerra ai furti d’acqua nel Petilino: scovato allaccio abusivo lungo due km
È guerra aperta, nel crotonese, ai furti d’acqua, fenomeno particolarmente insidioso, ed odioso, soprattutto durante l’estate, quando il caldo e la siccità rendono ancora più acuta la carenza della preziosa risorsa idrica.
In questo contesto i carabinieri della compagnia di Petilia Policastro hanno concentrato la loro attenzione, nei giorni scorsi, nella frazione di Foresta, dove sono intervenuti con il supporto del personale specializzato della Sorical.
Il contatore non censito
Al termine una persona è stata denunciata per furto aggravato d’acqua dopo che si è scoperto che in un fondo agricolo di Località Feudo-Carisi, la prelevava abusivamente dalla rete pubblica utilizzando un contatore non censito dalla società di gestione. Contatore che, utilizzato per scopi agricoli e di allevamento, è stato subito sottoposto a sequestro penale.
La conduttura illegale
Un altro allaccio abusivo è stato scoperto poi, anche in località Paternise-Acquaro. Qui i militari hanno scovato un tubo in polietilene che si estendeva sottoterra per circa due chilometri, e che era collegato illecitamente alla condotta primaria di acqua potabile proveniente dal partitore di Marrate.
Questa condotta rifornisce le località di Santa Spina di Petilia, ed i comuni di Roccabernarda, Santa Severina, Scandale, San Mauro Marchesato e località Campodanaro di Caccuri.
Rubati 4 litri al secondo
L’allaccio consentiva di prelevare circa 4 litri di acqua potabile al secondo, una quantità ingente sottratta alla distribuzione regolare. Eseguiti dei campionamenti si è anche riscontrata la presenza di cloro nel tubo abusivo, confermando che si trattava di acqua potabile.
Alla fine il tubo è stato tagliato in quattro punti, bloccando definitivamente il flusso e recuperando un’importante portata d’acqua destinata ai cittadini e ai comuni serviti.