Sottrae beni sequestrati e accusa i Carabinieri, prosciolto 33enne di Cariati
Si è conclusa con una sentenza di totale proscioglimento “perché il fatto non sussiste”, emessa dalla Corte di Appello di Catanzaro, la vicenda che ha visto coinvolto un giovane di Cariati, difeso dall’avvocato penalista Raffaele Meles.
L’uomo era stato già assolto dal Tribunale di Castrovillari dall’accusa di calunnia contro alcuni carabinieri.
I fatti risalgono alla fine del 2017, quando l’imputato è stato fermato nel cuore della notte da una pattuglia, alla guida di un’auto di grossa cilindrata risultata sottoposta a sequestro.
Durante il controllo, la situazione è peggiorata quando si è scoperto che la persona che avrebbe dovuto garantire la custodia dell’auto, evitando di farla circolare, era proprio il conducente, nominato addirittura custode con un precedente verbale di sequestro emesso in seguito ad un controllo del mezzo, risultato privo di copertura assicurativa.
Dagli accertamenti è emerso, inoltre, che l’auto - al momento del secondo fermo - ha riportato un numero di chilometri addirittura inferiore rispetto a quando era stata fermata e sequestrata la prima volta, con ciò risultando palese che il conducente e custode aveva manomesso il contachilometri al fine di eludere i controlli.
Invitato a recarsi presso la locale stazione dei carabinieri, il giovane iniziò a porre in essere atteggiamenti violenti, minacciosi e oltraggiosi nei confronti delle forze dell’ordine, fino al punto da accusare i militari di aver prelevato l’autovettura dalla sua abitazione e di averla portata nel luogo del controllo, al solo fine di simulare un reato ed accusarlo falsamente.
Tale dichiarazione è stata addirittura sottoscritta dall’imputato e da qui scattò immediatamente la comunicazione alla Procura, ipotizzando a carico dell’uomo i reati di calunnia, sottrazione e danneggiamento di cose sottoposte a sequestro, truffa, violenza e minaccia a pubblico ufficiale.