Elisoccorso H24, Comitato civico ospedale Trebisacce: “traguardo importante”
Il Comitato Civico Ospedale Trebisacce esprime il suo compiacimento alla notizia della tanto attesa idoneità dell’elisuperficie h24 all’interno dello stadio comunale “Amerise” in contrada “Rovitti”.
Idoneità che è giunta a seguito di un sopralluogo effettuato alla presenza dell'ingegnere Carmelo Stanziola, Responsabile di Elitaliana, del Tecnico Luigi Serafini e del Primo cittadino Franco Mundo, considerando che il campo sportivo risponde ai requisiti tecnici richiesti, grazie alla presenza dell’illuminazione su quattro lati e al manto in erba sintetica, che lo rende adatto all'atterraggio anche di notte.
Ed anche di notte, infatti, il servizio, fondamentale, sarà assicurato: 24 ore su 24 a disposizione per le necessità in emergenza-urgenza dell’intero territorio dell’Alto Ionio Cosentino.
“Un importante traguardo a maggiore garanzia dei servizi già esistenti sul territorio, per la tutela della salute e delle prime cure sanitarie, che dovrà mirare a migliorare e soprattutto ridurre i tempi di percorrenza logistici kilometrci del servizio sanitario del 118 gommato” afferma Giuseppe Mangone per il Comitato Civico.
“Questa iniziativa, comunicata dal Dipartimento di Emergenza ed Urgenza della Regione Calabria in collaborazione con Asp Cosenza, rappresenta un importante intervento strutturale epocale per la sicurezza sanitaria. Si tratta - aggiunge - di un passo fondamentale per colmare una carenza infrastrutturale decennale, consentendo interventi rapidi e tempestivi in tutte le aree, sia costiere che montane”.
Mangone spiega ancora che l’obbiettivo primario del potenziamento è ridurre drasticamente i tempi di soccorso in situazioni di emergenza-urgenza gravi, migliorando la copertura sanitaria in tutta la Regione. Con questa nuova rete, dovrebbe essere raggiungibile oltre il 95% del territorio calabrese in meno di 20 minuti di volo.
“Certezze, non propaganda, non chiacchiere, fatti, risposte ai cittadini che da anni sono stati abbandonati al loro destino, costretti a vivere da esclusi, in disparte, come cittadini di serie “B”, sempre con le spalle al muro, in un territorio che è stato lasciato pian piano morire, abbandonati a sopravvivere nei loro mille ostici disagi” conclude Mangone.