Comitato civico: “Basta populismo e demagogia, aprite l’Ospedale Trebisacce”
“Leggiamo alcune note stampa dove con enfasi viene ringraziato il Governatore Occhiuto per aver disposto il finanziamento di circa tre milioni di euro per le sale operatorie dell’Ospedale civile G. Chidichimo di Trebisacce”
Esordisce così in un cominicato il Comitato Civico Ospedale Trebisacce, che ricorda come dopo un’altra recente nota, con la quale “non solo si stigmatizzava l’esultanza del Sindaco di Trebisacce, solo perché nel nuovo piano della rete ospedaliera Trebisacce di fatto è stato retrocesso rispetto all’atto aziendale Asp concordato tra l’allora Sindaco, il Commissario Asp La Regina ed il Commissario ad Acta Urbani con la presenza anche del dottor Laviola, ma anche rispetto all’ospedale di Praia a Mare che sebbene rispetto alla configurazione formulata dal Commissario ad Acta Sciabica, viene però configurato ai sensi del DM 70/2015 quale ospedale generale di P.S., non comprendiamo il motivo di un asservimento privo di riscontro e beneficio per Trebisacce e l’intero comprensorio”.
“Noi - precisando dal Comitato - siamo al fianco dei Sindaci preoccupati dell’arretramento dei servizi sanitari e la cancellazione di quelli ospedalieri nell’intero comprensorio dell’Alto Ionio con ricadute negative e anche dal punto di vista turistico e sociale. La Regione con il presidente Occhiuto, nella qualità di Commissario ad Acta per il piano di rientro con l’Asp sono responsabili dei ritardi. Allo stato attuale rileviamo questo perché lavoriamo semplicemente nell’interesse di Trebisacce e dell’Alto Ionio. Abbiamo già scritto che a Trebisacce è stato attribuito il codice ospedaliero e non si comprende perché non mandano medici in più per avviare la divisione di medicina ed il P.S.”
I cittadini affermano che ogni medico cubano “costa 4.700 euro alle tasche di ogni calabrese quando basterebbe invece fare più concorsi ed aggiungendo così il personale per garantire migliori servizi. Di intesa con l’allora amministrazione comunale, di cui 90.000,000 per far fronte alla verifica di vulnerabilità sismica per l’intero presidio ospedaliero, 2.357.040,22 euro per i lavori del blocco operatorio con progetto esecutivo trasmesso dal Comune di Trebisacce approvato dall’Asp con delibera del D.G. n° 1031 del 5.6.2017 ed 489.408,04 euro pari al 20% della somma delle voci precedenti per gli imprevisti.”
“D’altronde – aggiungono dal Comitato - basta leggere la premessa della delibera D.G. n° 326 del 7 agosto 2023 di approvazione del progetto esecutivo adeguato alle nuove norme. Infine è opportuno evidenziale che il Commissario Urbani proprio in esecuzione della delega del capo di gabinetto del ministero della salute del 21 luglio 2020 aveva già conferito l’incarico ad Invitalia per procedere all’intervento di adeguamento sismico del Presidio Ospedaliero”.
“Tanto da evidenziare che in effetti era già stato tutto previsto e che il Commissario – Governatore Occhiuto ed Asp sono responsabili attualmente solo di ritardi e declassamento della configurazione dell’Ospedale. Trebisacce e l’Alto Ionio – prosegue la nota - non meritano assolutamente questi disagi che si protraggono da ormai da oltre un decennio ed è vergognoso esasperare e far implodere un intero territorio senza alcun reale o concreto motivo! Noi come cittadini abbiamo a cuore le sorti dell’Ospedale e quindi delle popolazioni e non siamo assolutamente alla ricerca di consenso politico, né di avversare qualcuno, chiediamo a tutti i sindaci dei Comuni del Comprensorio una forte coalizione per intervenire, sollecitare, contrastare ogni sopruso ed abuso omissivo di legge e far attuale gli interventi previsti da anni senza nessun timore, populismo e demagogia perché l’Ospedale di Trebisacce è un “bene zonale” al servizio di tutti e deve essere qualificato in generale!”
“In base alle sentenze della corte di Stato, alla normativa di legge e soprattutto al codice identificativo – viene aggiunto - Trebisacce deve avere l’ospedale generale senza se e senza ma. Non c’è da attendere il completamento dell’ospedale della Sibaritide perché siamo abilitati ad avere autonomamente il nostro. É solo volontá politica l’effettiva riapertura con documenti alla mano la legge é dalla nostra parte, lo scrisse anche in un’interrogazione il Parlamento Europeo già oltre un decennio fa. Per il discorso distrettuale se non ripristineranno lo Ionio-Nord restando con Castrovillari purtroppo tutti i cittadini dell’Alto Ionio cosentino dovranno dire addio definitivamente a tutti i servizi specialistici che già da ora sono stati logisticamente spostati od in stand-by o non riattivati. L’intera popolazione dell’Alto Ionio cosentino attende fiduciosa il ripristino di tutti i servizi che per normativa di legge gli spettano”, conclude il Comitato Cittadino.