Demos Crotone. Caporalato: “La legge non si limita solo alle sanzioni”
"Abbiamo letto con attenzione gli articoli pubblicati sui vari organi di stampa locali riguardo all’operazione contro il caporalato in diversi comuni del Crotonese. I numeri parlano di 17 aziende agricole controllate e 44mila euro di sanzioni. Un intervento che, pur necessario, rischia di essere letto come un segnale di efficacia, quando invece rappresenta l’ennesima dimostrazione di una risposta parziale e insufficiente. Il caporalato non è un episodio. È un sistema". E' quanto sostiene DemoS Crotone.
Sistema che vive di complicità
"Un sistema - continua Demos - che si regge su sfruttamento, silenzi, complicità e convenienze. E che, troppo spesso, viene affrontato con strumenti deboli, come se bastasse una multa a scalfire decenni di illegalità strutturata. La legge italiana, in particolare l’articolo 603-bis del Codice Penale, prevede ben altro: arresti, sequestri, confische, interdizioni, riassegnazioni dei beni confiscati.
E allora ci chiediamo: Quanti imprenditori, caporali e trafficanti sono stati arrestati? Quante aziende sono state sequestrate e confiscate? Quante di queste sono state affidate a curatori giudiziari? Quante erano in mano alla mafia o a soggetti collusi? Domande che restano senza risposta. E che pongono un problema di trasparenza, di volontà politica, di giustizia sociale.
I dati preoccupanti
"I dati ufficiali - prosegue la nota - parlano chiaro: Nel 2023, sono stati denunciati 2.123 casi di caporalato in Italia, il triplo rispetto all’anno precedente. Il 59,2% dei controlli effettuati dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro nel settore agricolo ha rilevato irregolarità.
In Calabria, si contano circa 12.000 lavoratori irregolari nel settore agricolo, su un totale nazionale di oltre 200.000. Il tasso di irregolarità nel lavoro agricolo è del 23,2%, contro una media nazionale dell’11,3%. La retribuzione media annua di un lavoratore agricolo è di appena 6.000 euro lordi, con punte ancora più basse nei contesti di sfruttamento.
Nel frattempo, il territorio continua a subire. I lavoratori – spesso migranti, spesso invisibili – continuano a essere sfruttati. Le aziende che operano nella legalità continuano a competere in condizioni sleali. E la cittadinanza continua a ricevere comunicati che parlano di sanzioni, ma non di cambiamento. Siamo ancora fermi alle sanzioni economiche. Come vent’anni fa.
Un confronto serio
Demos Crotone chiede che si vada oltre la superficie. Che si renda pubblico il quadro reale delle azioni intraprese. Che si apra un confronto serio con la cittadinanza, con le associazioni, con le realtà del lavoro agricolo. Che si abbia il coraggio di dire la verità: il caporalato non è un’anomalia, è un sistema. E come tale va smantellato. Non basta punire. Bisogna liberare. Bisogna restituire dignità. Bisogna costruire alternative. La legalità non è un comunicato. È un processo. È una scelta. È una lotta".