Idraulico ucciso a Catanzaro, abbreviato anche per Passalacqua
Anche Donato Passalacqua, 41 anni, uno degli imputati accusati dell'omicidio pluriaggravato di Nicola Duro, idraulico incensurato di 26 anni, avvenuto a Catanzaro lo scorso 17 giugno, davanti un bar di viale Isonzo, nella zona sud del capoluogo, ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato. La richiesta di Donato Passalacqua si aggiunge a quella dei quattro coimputati maggiorenni - l'unico coimputato minorenne e' stato gia' giudicato e condannato a dodici anni di reclusione - che già hanno ottenuto l'abbreviato lo scorso 25 maggio, quando la posizione del primo venne stralciata per difetti di notifica dell'avviso di conclusione delle indagini. I giudizi abbreviati inizieranno il 22 luglio, e proseguiranno il 25 e 29 luglio. Donato Passalacqua, 41 anni, ritenuto uno dei capi carismatici degli zingari di viale Isonzo, a Catanzaro, e' accusato di essere il mandante dell'omicidio Duro (e' difeso da Salvatore Staiano, Piero Chiodo e Maria Aiello) Con lui sono imputati Ornella Bevilacqua, 38 anni, moglie di Donato Passalacqua; e poi il figlio di 19 anni della coppia, Antonio Passalacqua, ritenuto l'esecutore materiale dell'omicidio; Samuele Pezzano, 21 anni, che secondo l'accusa avrebbe accompagnato con l'auto e poi atteso il killer sul luogo in cui Duro e' stato ucciso; e Domenico Romagnino, che assieme al minorenne M. P., avrebbe attirato la vittima sul luogo dell'agguato su precisa richiesta di Donato Passalacqua per una ricompensa di 600 euro.
In aula, rappresentati dall'avvocato Valerio Murgano, saranno presenti anche i familiari della vittima, nonché la sua giovane compagna, che ha da poco partorito il bimbo avuto da Duro - del quale a fine maggio il Tribunale dei minorenni ha riconosciuto ufficialmente la paternità -, ammessi dal giudice come parti civili nonostante l'opposizione delle difese degli imputati. Secondo la pubblica accusa Nicola Duro e' stato ucciso per una vendetta trasversale, ideata da una famiglia rom di Catanzaro, per lavare l'onta di una relazione extraconiugale della figlia, rimasta incinta di un minorenne con il quale avrebbe avuto una storia nonostante fosse sposata con un altro. I suoi parenti - cioè i familiari di Donato Passalacqua, padre della ragazzina rom rimasta incinta dopo la relazione extraconiugale -, sempre stando all'ipotesi degli inquirenti, avrebbero deciso di vendicarsi colpendo a morte il fidanzato di una zia del ragazzino padre del figlio illegittimo, anche lei incinta e prossima al matrimonio, e cioè proprio Nicola Duro. Le sei persone indagate per il delitto sono state tutte raggiunte da un provvedimento di custodia cautelare eseguito dalla Polizia all'alba del 3 luglio scorso con l'operazione "Cross revenge". Lo scorso 9 febbraio il processo per M. P., sedicenne imputato per concorso nell'omicidio - tutt'ora detenuto in custodia cautelare - e' stato condannato a dodici anni di reclusione dal giudice Carlo Caruso, cui il pubblico ministero presso il Tribunale per i minori, Rita Tartaglia, aveva chiesto una condanna a 24 anni.