Antimafia: Lo Giudice scrive su pagina web sostenitori Grasso
L'inchiesta della Procura di Reggio Calabria sul procuratore aggiunto della Dna, Alberto Cisterna, sbarca su facebook grazie ad alcuni interventi, scritti dal profilo di Maurizio Lo Giudice, e comparsi sulla bacheca della pagina aperta sul social network dai sostenitori del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. L'inchiesta ruota sulle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Nino Lo Giudice il quale, nel corso di interrogatori con i magistrati di Reggio Calabria, ha parlato della scarcerazione di un suo fratello anche lui collaboratore di giustizia, Maurizio, della quale si sarebbe interessato un altro fratello Luciano. Su profilo di Piero Grasso sono comparse le dichiarazioni provenienti dal profilo facebook di Maurizio Lo Giudice. Nelle affermazioni di quest'ultimo si legge che "per quanto riguarda la mia citazione nell'articolo pubblicato ove si riferisce ad un intervento del fratello Luciano con il dottor Cisterna riguardante un interessamento del mio stato grave di salute vorrei ribadire di non aver mai chiesto e mai fatto sapere durante la mia detenzione presso il carcere di Opera a nessuno dei miei fratelli, un intervento del genere per una questione di dignità ed orgoglio. Preferivo morire purché chiedere un intervento del genere che comunque oggi lo apprezzo sotto il profilo di umanità verso i miei confronti. E che sia ben chiaro un gesto di umanità. Ma che abbiano dato soldi per la mia scarcerazione lo escludo categoricamente sarà una delle tante 'tragedie' che Antonino aveva messo in conto". Sulla pagina dei sostenitori di Piero Grasso, inoltre, sono stati pubblicati anche, sempre dal profilo di Maurizio Lo Giudice, la copia di alcuni atti e documenti relativi alla sua situazione di salute durante la detenzione ed il provvedimento con il quale gli furono concessi i domiciliari.