I diritti alzano la voce, giovedì un sit-in davanti alla Prefettura di Catanzaro
Sono molte le adesioni che stanno arrivando all’appello e al sit-in proposti dalle organizzazioni aderenti alla campagna “I diritti alzano la voce” della Calabria e dal Forum del Terzo Settore della Calabria.
Il 23 giugno dalle ore 10:30, davanti alla Prefettura di Catanzaro si sono date appuntamento le associazioni di volontariato, la cooperazione sociale e le associazioni di promozione sociale per dire “basta tagli, ora diritti! Sussidiarietà, non scaricabile!”
Nell’appello i promotori sostengono che la Calabria sta subendo pesantemente la grave crisi che sta colpendo l’Italia intera, i posti di lavoro diventano sempre meno, le famiglie stanno esaurendo i risparmi di una vita, il tasso di povertà aumenta con una velocità indescrivibile insieme all’insicurezza che impedisce di intravedere il futuro con serenità. Il quadro è desolante, lo spettro del rischio di cancellazione delle politiche e dei servizi sociali è molto concreto, i fondi per il sociale sono tutti utilizzati per pagare le rette delle RSA e delle Case Protette.
“Ora è venuto il momento di dire basta” affermano gli organizzatori. “Sosteniamo la centralità della persona – aggiungono - e crediamo nella possibilità di dare voce a ciascuno offrendo opportunità e garantendo diritti.
“Le politiche sociali – continuano - sono un investimento nel futuro del Paese, tanto più preziose quanto più esso è in difficoltà. Eppure la Calabria è la Regione Italiana che investe meno nel sociale, circa 29 euro per abitante a fronte dei 280 euro della provincia autonoma di Trento, mentre la spesa media pro capite in Italia si è attestata a 111 euro. La nostra capacità di tirare la cinghia e di trovare soluzioni dignitose per assicurare diritti alle persone si sta esaurendo: senza un cambiamento sia da parte del Governo che della Regione Calabria, si avvia la liquidazione del welfare calabrese e italiano e si cancellano i tanti sforzi fatti per costruire sussidiarietà e i pochi servizi che ancora sopravvivono”.
Occorre dunque urgentemente rinnovare e rilanciare le Politiche Sociali per un nuovo Patto Sociale per il futuro della Calabria.
I sostenitori dell’iniziativa così chiedono: “Scelte politiche coraggiose e, un forte investimento nelle politiche sociali, attraverso un congruo aumento delle risorse destinate al sociale, a favore di politiche centrate sulla persona, servizi territoriali e l’attenzione ai diritti; Una reale e concreta applicazione del principio di sussidiarietà, come prevista dalla Costituzione (art. 118) e dalla Legge Regionale, 23/2003, Legge per la realizzazione del sistema integrato d’interventi e servizi sociali nella Regione Calabria (in attuazione della legge n. 328/2000), che dia un effettivo riconoscimento di pari dignità alle organizzazioni della società civile; L’aumento di servizi territoriali, continui, dignitosi e, a dimensione umana; La riduzione delle RSA e delle Case Protette per disabili perché sono ghetti che limitano la libertà umana e pesano in modo eccessivo sui capitoli di spesa destinati al sociale e alla sanità, a favore di un aumento dei servizi territoriali alla persona, progetti per la vita indipendente, piccole case famiglia auto o semi autogestite e case famiglia “dopo di noi”; L’approvazione della Legge sulla non autosufficienza, che giace ormai da troppo tempo in Consiglio Regionale, con un congruo finanziamento; La Legge, per disciplinare anche in Calabria, le Associazioni di Promozione Sociale.