Provincia Reggio: Raffa a Maroni, “più sviluppo contro crimine”
Il ministro dell'Interno Roberto Maroni parteciperà domani pomeriggio ad un convegno su infrastrutture e legalita', in programma a Scilla. Il Presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, ha destinato al ministro una lettera aperta per ricordare alcune vertenze aperte. "Bentornato in questa terra - scrive Raffa - che affonda le radici nella Magna Grecia e che guarda alla sua millenaria storia come possibilita' di riscatto socio - economico. Lei, on. Maroni, conosce bene le problematiche con cui Reggio Calabria e la sua Provincia, quotidianamente, sono costretti a fare i conti. L'azione dello Stato, in particolare dell'apparato che fa capo al suo Ministero, nel corso di questi ultimi anni, ha fatto registrare significativi risultati in ordine alla sicurezza dei cittadini e all'affrancamento del territorio dall'asfissiante presenza della malavita organizzata.
I risultati fin qui ottenuti, con la disarticolazione di potenti consorterie 'ndranghetiste, con l'arresto di boss e gregari, con il sequestro e la confisca di beni illecitamente accumulati, hanno contribuito a creare un nuovo rapporto tra i cittadini e lo Stato. Anni di sottovalutazione del fenomeno delinquenziale, purtroppo, hanno consentito alla 'ndrangheta, da organizzazione familistica, di trasformarsi in holding fino a diventare una delle piu' potenti criminalita' del mondo. In questa terra, lo Stato e' presente. Ma non bisogna abbassare la guardia, altrimenti si corre il rischio di un ritorno al passato, quando intere nostre comunita' si erano poste al di fuori del consorzio civile.
Molti i segni tangibili, dal sistema di sicurezza alla localizzazione dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati, che confermano questo importante cambiamento. Qui la societa' civile, il mondo dell'associazionismo, i giovani, la scuola e le istituzioni fanno fronte comune nella lotta per la legalita', anche se, come per l'incendio del terreno della cooperativa agricola "Valle del Marro - Libera Terra" della Piana di Gioia Tauro, quasi impotenti, sono costretti ad assistere ad episodi che evidenziano il nervosismo della 'ndrangheta a cui lo Stato ha tolto potenza economica e militare".