Cosenza, padre Fedele a pochi giorni dalla sentenza: “Sono innocente”
“Sono passati cinque anni, cinque mesi e sette giorni da quell'indimenticabile 23 gennaio 2006 quando sono stato preso e portato in carcere per un delitto, cinque stupri, mai pensato. Sono innocente”. Lo ribadisce in una lettera padre Fedele Bisceglia, l'ex frate accusato di violenza sessuale nei confronti di una suora all'Oasi francescana, da lui fondata per accogliere i senza tetto e poveri. Ieri si e' conclusa la fase delle arringhe difensive e il 4 luglio e' attesa la sentenza. ''Ci sono sorelle e fratelli - torna a ripetere l'ex frate - che ancora oggi mi combattono e non si convertono. Non mi preoccupa questo processo, come sacerdote missionario sono impegnato alla conquista delle anime''. Padre Fedele si rivolge alla suora che lo accusa chiedendole ''abbi il coraggio di dire la verità e la stessa cosa facciano le tue consorelle e i miei confratelli''. L'ex francescano e' duro con l'ex questore e l'ex dirigente della squadra mobile che lo arrestarono. ''Dove sono - chiede - le prove lampanti, i filmati da voi decantati all'indomani della mia carcerazione? Abbiate il coraggio di dire la verità''.
Padre Fedele si rivolge anche al pm che ha curato le indagini, ricordandogli di avere avuto un ruolo importante nell'inchiesta Spezzacatene e Marianna, che fu seguita dallo stesso magistrato e porto' a scoprire lo sfruttamento di bambini nel capoluogo bruzio. ''Come hai fatto - dice rivolgendosi al sostituto procuratore - ad ingaggiare una battaglia contro di me che sono amico dei poveri e difendo i giovani e le donne? Mi hai distrutto, abbattuto, ma non sono morto''. Padre Fedele si rivolge anche al giudice ''e' tempo di scrivere la sentenza d'innocenza. Io non sono il mostro che ha descritto la suora, sono un sacerdote zelante''.
L'ex frate di dice sicuro che verrà dichiarato innocente, ''ma non mi basta'' aggiunge. ''Sarò pienamente felice -sostiene- soltanto dopo la conversione delle consorelle e dei miei confratelli. Per questo urge l'intervento del mio amato vescovo monsignore Salvatore Nunnari''. Rivolgendosi all'arcivescovo della diocesi di Cosenza, gli chiede un intervento sui confratelli affinché raccontino la verità. ''Passeremo alla storia -afferma padre Fedele- come la vittoria del bene sul male''.