Concluso il primo progetto Artiterapie
Si è concluso, dopo ben 60 ore di formazione, il primo progetto Programma operativo nazionale che ha visto l’ufficializzazione delle ArtiTerapie integrate in un percorso ministeriale che ha consentito a 16 genitori e 14 bambini di realizzare un lavoro basato sulla conoscenza dei propri stili comunicativi con se stessi, con il proprio partner, con i propri figli e nelle relazioni in genere. Il progetto realizzato all’interno dell’Istituto comprensivo “Don Milani” è iniziato nel mese di marzo e si è concluso nei giorni scorsi. Tre i laboratori interessati: danzaterapia a sfondo comunicativo/ relazionale, arteterapia e movimento autentico a sfondo emozionale. Tre laboratori molto delicati in cui i bambini hanno vissuto la piacevole sensazione di costruire qualcosa di speciale con i propri genitori poiché li hanno sentiti vicini al loro mondo mentre i genitori hanno sperimentato un modo nuovo, creativo e giocoso per relazionarsi con i propri bambini ed hanno capito che per entrare nel mondo del bambino, ancora un po’ magico e fantastico, è necessario riscoprire il “bambino che siamo stati, ritrovando la semplicità, la spontaneità e la voglia di giocare che ogni bimbo spontaneamente possiede. I genitori hanno sperimentato la gioia di poter condividere con i propri figli momenti coinvolgenti ed emozionanti forieri di nuova armonia e serenità. I laboratori sono stati condotti dalla dott.ssa Elena Sodano danzaterapeuta Apid in team con la psicologa Giusy Genovese e l’educatrice Alessandra Cacia in supporto con i tutor scolastici Giusy Marazziti e Rosanna Zaccone, valutatore Maria Immacolata Veneziani, facilitatore Anastasia Sirianni. Durante il percorso formativo sono stati valorizzati gli aspetti emotivi affettivi e creativi di ogni corsista e si è fatta sperimentare una sorta di “regressione” finalizzata a far riscoprire nell’adulto genitore quel bambino che è in sé , quel bambino che in fondo ha anch’esso vissuto in un ambiente scolastico, ha giocato, sorriso, colorato, danzato, pianto, amato, gioito. “. Le barriere e i blocchi che sovente interrompono la comunicazione genitori/figli – ha detto la Sodano - si sono disintegrati ed i bimbi, con gioia , hanno aperto i loro cuori per esprimere in modo autentico emozioni, sentimenti e vissuti. Momenti di movimento libero ed autentico; ascolto attivo ed empatico, per comprendere le proprie ed altrui emozioni; giochi di ruolo per meglio favorire la relazione e la comprensione. I genitori mettendosi coraggiosamente in gioco sono entrati in contatto con il proprio corpo attraverso il movimento libero e spontaneo per risvegliare parti sopite, scoprendo di poterle utilizzare in modo ludico e creativo e ritrovando nel mondo magico del gioco e della fiaba, importanti canali per creare “rapporti” con i bambini”.