Confindustria Cosenza alla convention “Mezzogiorni d’Europa”

Cosenza Attualità

Il problema meridionale non è specifico dell'Italia, ma di tutti i Paesi che hanno percorso processi analoghi di sviluppo eurocentrico, ad esempio della Germania dell’Est e della Polonia Orientale, caratterizzati dalla mancata integrazione di parti del Paese al mercato nazionale e che occupano una posizione geografica di frontiera rispetto al mercato capitalistico nazionale ed europeo. La tesi portata avanti durante la convention "Mezzogiorni d'Europa- il caso Italia. Nodi gordiani e soluzioni alessandrine", al quale hanno partecipato il Presidente di Confindustria Cosenza Renato Pastore, il Presidente di Ance Cosenza Natale Mazzuca ed il Direttore Rosario Branda, è che questi fattori hanno trasformato le specificità dei relativi mercati e sistemi produttivi in ostacoli alla crescita economica, accrescendo la marginalità di queste aree. Organizzato dall’Osservatorio banche – Imprese presieduto dal Cavaliere Michele Matarrese e diretto da Antonio Corvino, il meeting, che ha registrato anche gli interventi del Presidente di Confindustria Calabria Francesco Cava e dell’imprenditrice Pina Amarelli, ha messo in luce che lo sviluppo del Sud è stato sempre pensato come recupero di un ritardo, rispetto alle aree più avanzate, sulla base delle rappresentazioni che di tali aree venivano proposte. Trascurando quelle che erano le caratteristiche proprie dei territori e le specificità sociali e culturali, considerate in maniera paradossale ed ingiusta degli ostacoli da rimuovere.

<>. Per il Presidente di Ance Cosenza Natale Mazzuca <>.

I vertici di Confindustria Cosenza hanno convenuto sulla necessità di verificare modalità e strumenti selettivi idonei a sostenere nei diversi contesti territoriali del Mezzogiorno strategie di innovazione dei prodotti e di internazionalizzazione dei mercati. Gli economisti, i rappresentanti italiani ed europei delle istituzioni e del mondo delle imprese intervenuti a Sorrento hanno dimostrato, infatti, come non vi siano rilevanti differenze in termini di filosofia manageriale e concorrenziale, fra le imprese meridionali e quelle del Nord.