Bimba viveva come il suo cane: Marziale su richiesta archiviazione
“L’archiviazione è, senza dubbio, un percorso in cui il magistrato si è visto costretto a ripiegare, ma denota lo stato di profondo degrado in cui versa il sistema giudiziario”: è duro il giudizio del sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia, rispetto alla decisione del pm Angela Morea di archiviare il caso della bimba trovata, un anno e mezzo fa, in un appartamento di un rione barese, dove viveva nella sporcizia mangiando da una ciotola e dormendo nell’armadio insieme al suo cagnolino.
Per Marziale: “Davanti a ciò che la bambina ha patito non devono esistere limitazioni o prescrizioni di sorta. Se la piccolina è incapace momentaneamente di esprimersi, il caso rimanga comunque aperto in attesa che la vittima possa essere riabilitata e messa in condizioni di rendere intelligibile la propria esposizione. Un sistema che porta il magistrato a non avere alternative davanti ad un caso così efferato è da ritenersi semplicemente immorale ed inaccettabile”.
Il presidente dell’Osservatorio continua: “Intervenga il Presidente della Repubblica, nelle sue funzioni di presidente del CSM e intervengano i politici dell’arco costituzionale rappresentato in Parlamento ad assicurare giustizia alla bambina. Sono queste le cose di cui dovrebbero occuparsi, piuttosto che sparare quotidianamente slogan ad effetto e perdere tempo in lotte di potere”. Marziale conclude: “Se il caso sarà archiviato non esiteremo a rimandare i nostri certificati elettorali al mittente, cioè allo Stato”.