Manno su scomparsa Ernesto Pucci
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Grazioso Manno in ricordo dell’onorevole scomparso Ernesto Pucci:
“Due giorni fa è stata celebrata una messa nel trigesimo della scomparsa di Ernesto Pucci. Problemi legati alla mia convalescenza, dovuti ad una operazione al cuore subita qualche mese fa, mi hanno purtroppo impedito di essere presente. – È quanto scrive in una nota stampa Grazioso Manno – Ma, Ernesto Pucci, l’Onorevole per eccellenza, il Grande Uomo per eccellenza, il Signore per eccellenza è, e continua ad essere, sempre costantemente nei miei pensieri, nel mio cuore, e nella mia mente. Voglio esprimere pochissime parole in ricordo dell’Onorevole Ernesto Pucci: non basterebbero volumi di migliaia di pagine per raccontare la Sua vita professionale, politica, umana, familiare.
Non vi è un momento della mia vita in cui non penso, con tristezza ma anche con forza e determinazione, ai tantissimi momenti vissuti accanto a Lui: confesso apertamente quanto mi manchi Ernesto Pucci, più di quanto mi manchi mio padre.
Desidero ricordare, per ora ( in attesa di scrivere e pubblicare “milioni” di fatti e ricordi ), un episodio accaduto qualche anno fa, che dice tutto di Ernesto Pucci: quando l’ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro venne in Calabria, Pucci, ormai da tempo fuori dall’agone politico per Sua volontà, partecipò al ricevimento in Prefettura nella qualità di Presidente Regionale della Coldiretti. Il Capo del Cerimoniale, nel presentare tutti gli ospiti, quando presentò l’On. Pucci, disse: “ il Signor Ernesto Pucci, Presidente Regionale della Coldiretti”. Il Capo del Cerimoniale rimase di stucco quando vide il Presidente Scalfaro abbracciare calorosamente l’On. Pucci dicendo: “ Ernesto, il Capo del Cerimoniale Ti ha dato il vero titolo di cui solo Tu puoi essere degno: un Signore, un vero Signore”.
Non desidero, per ora, aggiungere altro: è stato, Ernesto Pucci, ed è tutt’ora, per me, un Padre, un Fratello, un Amico, in tutti i momenti vissuti accanto a Lui ed in tutti i momenti in cui ho avuto bisogno di parlare con Lui. Mi manca il “Suo dire”, mi mancano i Suoi consigli, mi manca il Suo sorriso, mi mancano le Sue paterne sgridate ( sempre a fin di bene ) insomma, Ernesto Pucci mi manca moltissimo: lo sento però, sembrando quasi di toccarlo con le mie mani, sempre vicino a me, come se mi continui ad accompagnare, sempre per mano, in tutti i momenti della mia vita. La Sua famiglia ( figli e nipoti ) è diventata, grazie all’affetto soprattutto dei Suoi figli, affetto che ricambio con immensa gratitudine, anche ( e per me è l’onore più grande ) quasi la mia Famiglia".
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