Bonifica: Manno, “una Calabria allo sfascio”
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Grazioso Manno presidente di Urbi Calabria:
“Io non ho mai amato Prodi ma una cosa ho condiviso della Sua esperienza quando disse: “ il mancato sviluppo del mezzogiorno, e soprattutto della Calabria, è dovuto alla classe dirigente.”Oggi ci troviamo, è il caso di dire finalmente la verità, a vedere su RAI 1 una splendida versione di miss Italia nel Mondo, con grande gioia dei partecipanti e, per esempio, dell’acquaiolo dei Consorzi di Bonifica, o del precario di turno, che si diverte e si diletta in quella serata, ma il giorno dopo si rende conto che tutto questo è “servito” a diminuire le giornate di lavoro e per esempio a tagliare i 10 milioni di euro per la lotta alla povertà. Una Calabria strana, in controtendenza sempre ( se vince in tutta Italia il centro destra in Calabria vince il centro sinistra, se in tutta Italia vince il centro sinistra in Calabria vince il centro destra ). E’ forse il caso di pensare che la colpa del mancato sviluppo della nostra terra è colpa nostra?
Io continuo e resto un Democristiano del 1982, aridatece Andreotti, Craxi, Forlani, La Malfa, e in Calabria, Pucci, Misasi, Pujia, ecc., ecc., ecc… Dichiaro formalmente, nonostante la mia grande e continua amicizia con Agazio Loiero, di aver votato e fatto votare, alle ultime elezioni Regionali, il centro destra capeggiato da Scopelliti. Oggi a distanza di oltre un anno dalle elezioni, con grande dispiacere devo dichiarare una grande, enorme, inaspettata delusione sulla condizione del Governo Regionale, per non parlare di una opposizione divisa, conflittuale, inesistente, in questa condizione, aveva ragione Prodi (persona che io come ho detto non amo), la colpa del mancato sviluppo della Regione è tutta nostra. Grandi proclami, grandi promesse, pochissimi fatti. Perché questa dichiarazione: anche rispetto al Piano di Dissesto Idrogeologico, lo stesso Loiero ha fallito.
Non è un problema di destra o di sinistra: è un problema di uomini. Trematerra? Grande amico, figlio di grande amico, ma se gli parli di cose serie entra “nel pallone”. Caligiuri: grandi proclami ma, in realtà, un dittatore che potrebbe somigliare al Gheddafi di turno. Sono solo degli esempi dell’attuale situazione politica che porterà la Calabria allo sfascio totale, fra qualche anno. Oggi tutto sembra rosa e fiori (vedi miss Italia nel Mondo) mentre la gente soffre, i contributi per le cose “serie” vengono tagliati, e si continua a “giocare” come ai tempi della Roma Imperiale.Molte colpe dipendono anche da noi, perché no: dalle Organizzazioni, dai Sindacati, dagli Enti come i nostri, ecc., ecc., ecc… perché si difende il particolare senza guardare fino in fondo, come la Calabria stia andando a fondo.
La verità è una soltanto: ognuno di noi, a tutti i livelli, guarda solo ed unicamente ai c…. nostri, quindi ai fatti nostri, senza riflettere sul fatto che tutto ciò, alla fine, ha procurato, procura, e procurerà, danni immensi al sud, alla nostra Regione in particolare, e prima o poi a tutti noi. E’ un mondo particolare, quello calabrese, fatto di amicizie, inimicizie volanti, imbrogli a tutto campo, tutto come se fosse di una normalità assoluta. Non ci siamo mai accorti, e non ci rendiamo perfino conto oggi, che tutto ciò sarà e diventerà un boomerang per ognuno di noi. Mea culpa: mi sono anch’io adattato a questo tipo di modo di vedere la società calabrese? Spero di no: ma non c’è dubbio che, se ognuno di noi, me compreso, riflettessimo meglio su quello che stiamo facendo, su quanto stiamo facendo, su come lo stiamo facendo, sul “male” che probabilmente stiamo procurando a noi stessi ed alla Calabria intera. Grandi personaggi sono passati, nel bene e nel male, lasciando dietro di se qualche cosa buona ma anche tante cose cattive.
Grandissimi personaggi, magari contrastati in alcuni periodi, per fortuna sono stati rivalutati nel tempo per la loro onestà, altruismo, bontà, voglia di fare per la propria terra, uno per tutti, per quanto mi riguarda, Ernesto Pucci: un vero Uomo, un Signore, un Padre, un Amico, un “Tutto”. Oggi, l’attuale politica è fatta di proclami, pochi fatti, molte parole, manifestazioni di alto livello nel mentre i poveri aumentano.Che fare? Non so, non credo che si possano risolvere i veri problemi della Calabria “con manifestazioni di alto livello che danno gioia come i tempi della Roma Imperiale, spendendo soldi inutilmente mentre vi è gente che muore di fame, che fatica ad arrivare a fine mese, che non riesce ad intravedere un futuro per i propri figli”.Questa mia è una sincera confessione per primo contro me stesso: cosa ho fatto, faccio, e farò, per contribuire a modificare questo stato di cose? Confesso (e dovrebbero confessarlo in molti) di aver fatto poco.
Confesso (e dovrebbero confessarlo in molti) che amiamo di più la sagra del….. (che costa magari 100.000,00 euro) piuttosto che investire in cose molto più serie: ci vorrebbe un libro di come minimo 3.000 pagine, per elencare le cose più serie da fare in Calabria. Io mi sento colpevole di non aver fatto tante cose che invece avrei dovuto fare per il bene della Calabria. Quanti altri, a cominciare dal Presidente della Giunta Regionale, dagli ex Presidenti, da tutti coloro che ricoprono o hanno ricoperto incarichi di rilievo, a tutti i livelli, dal più piccolo al più grande.Questa mia è un “atto di sfida” soprattutto a me stesso e poi a tutti gli altri".
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