Cisl, Blandino: la manovra economica colpisce i più deboli
"La manovra economica appena approvata dal Parlamento e il rapporto Istat sulle condizioni di vita degli italiani colpisce soprattutto le famiglie, mentre in modo scandaloso non vengono toccati i costi della politica. Ben tre milioni sono le persone al di sotto della fascia di poverta', con la Calabria preceduta solo dalla Basilicata con la percentuale del 26%, rispetto all'11% del totale a livello nazionale. Ancora una volta a pagare sono le tipologie di famiglie che nella nostra regione rappresentano la maggioranza: quelle numerose, di anziani e con persone non autosufficienti". Lo afferma il segretario regionale della Cisl, Raffaele Blandino. "Eppure – aggiunge in una nota stampa - e' stata finora la famiglia il vero ammortizzatore sociale che ha consentito di affrontare dignitosamente la grave crisi economica, anche se nella nostra regione le colpe della politica non hanno consentito ancora di approvare la legge sulla non-autosufficienza e di lasciare senza risorse la legge esistente sulla famiglia, le cui politiche sono state finanche private con l'assestamento del bilancio regionale di ben sette milioni di euro. A cio' si aggiunge la previsione di nuovi tickets che appesantisce ancora di piu' il costo sociale della manovra che la Cisl ritiene comunque indispensabile come provvedimento, ma che nel merito evidenzia alcune gravi iniquita' per come denunciato dal segretario generale Bonanni e che hanno portato ai sit-inn di protesta di lavoratori e pensionati davanti al Parlamento, mettendo a rischio il federalismo e la tenuta del tessuto sociale. Secondo la Cisl calabrese occorrerebbe invece che salari e pensioni, ancora una volta colpiti dalla crisi economica in atto, trovino sostanziali interventi fiscali e assistenziali, mirati al sostegno del lavoro, della natalita' e del contrasto alla poverta'. Su questo fronte rilanciamo la richiesta alla Giunta regionale della Calabria perche', nella logica di corrette relazioni sindacali - conclude Blandino - si apra una nuova stagione della contrattazione decentrata che determini condizioni di reale riforma del sistema delle prestazioni economiche e del sistema dei servizi per la costruzione di un welfare solidale, riducendo le diseguaglianze e l'esclusione, per come definito dagli obiettivi strategici a livello europeo".