Mare: Goletta Verde, bandiera nera a Calabria per la depurazione

Calabria Attualità

Goletta Verde, la storica campagna itinerante di Legambiente, che ogni estate vigila sullo stato di salute del mare e dei litorali italiani diffondendo informazione e sensibilizzazione, realizzata anche grazie al contributo del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, di Corepla, Consorzio Ecogas e Novamont - presenta a Catanzaro i risultati emersi dalle analisi effettuate lungo le coste della Calabria. Ad esporre i dati della istantanea scattata dai tecnici di Legambiente sul livello di inquinamento microbiologico delle acque regionali, questa mattina erano presenti Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente, Andrea Dominijanni, segreteria regionale di Legambiente, Francesco Pugliano, assessore Regione Calabria Politiche dell'Ambiente, Sabrina Santagati, direttrice Generale ARPACAL, Wanda Ferro, presidente dell'Amministrazione Provinciale, Antonio Reppucci, Prefetto di Catanzaro, Vincenzo De Luca, direttore marittimo della Capitaneria di porto di Reggio Calabria, Mario Magno, componente Commissione Ambiente Consiglio Regionale, Enzo Ciconte, componente Commissione Sanità Consiglio Regionale.

Goletta Verde, in seguito al lavoro svolto dai biologi di Legambiente, che spostandosi a bordo di un laboratorio mobile, regione per regione, focalizzano le analisi alla ricerca di punti critici quali foci di fiumi e torrenti, canali e scarichi che confluiscono direttamente a mare, espone un quadro quanto mai critico rispetto alla situazione qualitativa delle acque calabresi. Sono 20 le località segnalate per forte livello di inquinamento microbiologico essenzialmente determinato da scarichi abusivi, mancanza o mal funzionamento di impianti di depurazione. Prelievi effettuati nella città di Catanzaro, in località Catanzaro Lido, precisamente presso la Foce Fiume Fiumarella, hanno rilevato altissimi livelli di inquinamento. Spostandoci nella provincia del capoluogo regionale, i tecnici di Goletta Verde hanno campionato l'acqua proveniente dal depuratore di Sellia, nelle vicinanze della Fiumara ricadente nel comune di Sellia Marina, in località Sena, situata all'altezza di Viale Carraro/Viale Ionio, che ha evidenziato seri problemi di funzionamento, in quanto il risultato delle analisi indicava il punto come fortemente inquinato. Parimenti nel comune di Cropani, nonostante la località campionata di Cropani Marina sia un SIC (Sito di Importanza Comunitaria), il prelievo effettuato presso la Foce Fiume Cropani, e' stato classificato come fortemente inquinato. Tristemente protagonista nella classifica regionale dei punti critici per inquinamento microbiologico e' la città di Reggio Calabria, con quattro punti incriminati ricadenti nel proprio territorio comunale e altri cinque nella provincia.

Iniziando l'elenco dalla città, il prelievo eseguito presso la fogna del depuratore di Pellaro accanto al Torrente Fiumarella, in localita' Pellaro, ha riportato altissimi livelli batteriologici ed e' stato catalogato come fortemente inquinato. La situazione del Lido Comunale non e' affatto migliore dato che il riversamento dello sbocco del tubo proveniente dal Torrente Caserta inquina fortemente le acque del sito, inoltre, a peggiorare il quadro, i nostri tecnici hanno riportato aloni lattiginosi in corrispondenza del tubo e la presenza di ignari bagnanti a circa 100 m a sud della foce. Situazione ancora peggiore nella zona aeroportuale cittadina, dove lo scarico della fogna che confluisce nel Torrente Menga presentava feci in sospensione e livelli batteriologici così elevati da essere difficilmente quantificabili, probabilmente anche a causa dell'inefficienza del depuratore di Ravagnese che risultava non essere allacciato. Stesso contesto inquietante nel lungomare Catona all'incrocio con Via Marra, dove l'enorme tubo di fogna che sbocca in spiaggia, pericolosamente adiacente a lidi pubblici e privati, presentava anch'esso livelli batteriologici talmente superiori alla norma da risultare non quantificabili. Nella provincia reggina le criticità si susseguono: nel comune di Gallico Marina, presso il lungomare cittadino in fondo a Via Marina Arenile, il campionamento eseguito nel Torrente "Galli" dove sbocca il depuratore, ha riportato a sua volta livelli batteriologici cosi' elevati da essere difficilmente quantificabili. Al passaggio dei biologi di Goletta Verde i depuratori non funzionavano correttamente neanche nel comune di Motta San Giovanni, in quanto, le acque campionate in località Lazzaro, presso lo scarico dell'impianto 300 mt. a nord del Lungomare Cicerone, sono risultate fortemente inquinate. Ancora guai a Villa San Giovanni, in località Cannitello, lo scarico del depuratore presso il Lungomare Ce'nide inquina talmente le acque da rendere i livelli batteriologici presenti nelle acque campionate così elevati da essere difficilmente quantificabili. Sempre in provincia di Reggio Calabria, a Gioia Tauro, in località Pineta, il prelievo realizzato presso Foce Fiume Petrace e' risultato fortemente inquinato. Non diversa e' la condizione della Foce Fiume Mesima nel comune di San Ferdinando: i risultati delle analisi evidenziano acque fortemente inquinate.

Nella provincia di Cosenza, la Foce Torrente Coriglianeto, ricadente nel territorio comunale di Corigliano Calabro, in località Marina di Schiavonea, e' risultata fortemente inquinata, stesso scenario a Paola: la Foce del Torrente S.Francesco che insiste nel lungomare Charitas ha evidenziato alti livelli di inquinamento. Spostandoci in provincia di Vibo Valentia il quadro e' molto simile. Il comune di Ricadi e' stato segnalato per due punti fortemente inquinati: il primo, in località Torre Ruffa - Contrada Biluscia, campionato nella Fiumara Ruffa e il secondo a Santa Domenica, dove il riversamento in mare dello scarico della Fiumara, precisamente nella spiaggia in fondo a Contrada Brace rende le acque fortemente inquinate. Nella stessa provincia, anche il prelievo effettuato nel comune di Bivona, presso la Foce Torrente Sant'Anna, in Via del Pescatore, ha evidenziato acque fortemente inquinate. La Foce Fiume Esaro, che insiste nella città di Crotone, e' stata esaminata analizzando il campionamento compiuto vicino al molo cittadino, in Via Botteghelle, nelle vicinanze dell'incrocio con Via Leonardo da Vinci, ha evidenziato livelli batteriologici così elevati da essere difficilmente quantificabili. Anche il famoso comune di Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, rientra nella lista di punti critici regionali fortemente inquinati. In località Le Castella, segnaliamo la presenza di un canale che scarica direttamente in mare sulla spiaggia principale. Nonostante ciò, i biologi di Goletta Verde hanno riportato un'altissima concentrazione di bagnanti e soprattutto di bambini che utilizzano l'acqua di scarico per giocare. La situazione del sito merita particolare attenzione ed urgenti contromisure anche viste le segnalazioni raccolte sul posto dai nostri tecnici che raccontano di casi di infezioni cutanee probabilmente collegabili allo scarico. Ancora nella provincia di Crotone, nel comune di Strongoli, esattamente in località Fasana, la Foce del Fiume Neto e' stata classificata come fortemente inquinata.