Provincia di Cosenza sollecita la Regione per soluzioni cassintegrati o lavoratori in mobilità

Cosenza Attualità

Su sollecitazione del Presidente della Provincia, On. Gerardo Mario Oliverio, l’Assessore Provinciale alla Formazione e Mercato del Lavoro, Avv. Giuseppe Giudiceandrea, insieme al dott. Novellis, dirigente del Settore Mercato del Lavoro della Provincia, ha incontrato la Dott.ssa Di Gesu, dirigente del Settore Formazione della Regione Calabria, la quale ha confermato che, l’iter burocratico della pratica del finanziamento relativo al Piano provinciale delle politiche attive per i percettori di ammortizzatori sociali in deroga (lavoratori in mobilità e cassa integrazione in deroga), è stato concluso già da diversi giorni, ma sembra che la Regione Calabria abbia problemi di liquidità di cassa. L’Assessore Giudiceandrea ed il dott. Novellis hanno, quindi, incontrato l’Assessore Regionale al Lavoro Stillitani il quale ha confermato quanto affermato dalla dott.ssa Di Gesu. L’Assessore Giudiceandrea ha sottolineato, pertanto, la situazione paradossale se è vero come è vero quanto pubblicato nei giorni scorsi dal Corriere della Sera e dalla Gazzetta del Sud, da cui emerge che la Regione Calabria è fanalino di coda nell’utilizzo della spesa dei fondi europei, tanto che “l’Unione Europea chiederà la restituzione di 265 milioni di euro qualora non verranno spesi entro dicembre 2011”. L’assessore Giudiceandrea e il dott. Novellis, chiederanno un incontro urgente con la dirigenza del Settore Bilancio della Regione per verificare l’esattezza di tali dichiarazioni ed eventuali soluzioni al problema di liquidità di cassa, atteso che per la Provincia di Cosenza, per poter avviare l’attuazione del Piano ed anticipare le relative spese, sarebbe sufficiente l’adozione, da parte della Regione, anche del solo Decreto di impegno di spesa. Si ricorda che detto Decreto regionale è relativo al finanziamento del Piano provinciale delle politiche attive che i c.a 4.000 lavoratori in mobilità o cassa integrazione in deroga dovranno obbligatoriamente seguire, pena la perdita delle relative indennità, attraverso la frequenza di un corso di riqualificazione professionale o un tirocinio formativo da svolgersi presso gli Enti pubblici o le aziende private che ne daranno la disponibilità.