Corse di cavalli clandestine, oscurati dalla polizia 26 siti internet
Corse di cavalli clandestine, oscurati dalla polizia 26 siti internet
Operazione a Reggio Calabria contro il maltrattamento di animali
Il Compartimento Polizia Postale di Reggio Calabria ha sequestrato ed oscurato 26 siti Internet, contenenti filmati relativi a corse di cavalli clandestine, svolte in diverse province del Sud Italia e nella zona del reggino. Le indagini sono state avviate dietro una denuncia presentata dall'Osservatorio Nazionale Zoomafia della L.A.V. (lega Antivivisezione). L'operazione è stata chiamata in codice "Febbre da cavallo". Gli agenti hanno monitorato per settimane la rete e dopo essere riusciti a risalire ai responsabili, hanno chiesto alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria l'oscuramento dei filmati. I filmati rimossi comparivano sotto la voce "corse clandestine di cavalli" e "corse clandestine". Le immagini documentavano corse su strada anche in ambito cittadino, con la partecipazione di numerose persone, con la protezione di altri soggetti in moto e, in alcuni casi, il continuo frustare dei cavalli. Un filmato girato in una stalla documentava un cavallo legato e strattonato ripetutamente. Il responsabile dell'Osservatorio Nazionale Zoomafia della Lav, Ciro Troiano ha commentato le immagini, e i rischi fisici a cui vengono esposti i cavalli, correndo su strada."Abbiamo presentato una denuncia con l'ipotesi concorso di più persone nella realizzazione e istigazione dei reati di maltrattamento di animali e organizzazione di competizioni e manifestazioni non autorizzate di animali, chiedendo il sequestro preventivo degli animali usati nelle corse", conclude Traiano. Nel corso della conferenza stampa sono stati illustrati i dettagli dell'operazione. Le indagini concluse dalla polizia postale hanno consentito di accertare che i siti erano ospitati su un provider americano, i cui responsabili, secondo accordi internazionali, si sono resi disponibili a fornire i dati relativi alle connessioni consentendo di sequestrare ed oscurare gli spazi web oggetto d'indagine. La collaborazione tra Lav e Polizia Postale ha già individuato in passato altri siti, in cui venivano mostrati combattimenti clandestini di animali, gestiti da componenti della criminalità organizzata e il sito di una donna della Lombardia, in cui mostrava foto e video mentre uccideva e torturava cuccioli, con finalità sessuale