Cosenza: Cgil minaccia sciopero generale se abolite feste “ non concordatarie”
Don Gallo in merito alla norma contenuta nella manovra economica, che abolisce le feste civili “ non concordatarie” ha detto: “per me vecchio prete che ha vissuto dall’inizio alla fine il ventennio fascista, la domenica è sacra ma pure il 25 aprile, il 1 maggio e il 2 giugno non si toccano”. Un provvedimento giudicato da tutti una vendetta ideologica contro i valori che essi rappresentano e contro i principi che contribuiscono a fondare l’identità di una nazione, la memoria di un Paese. Celebrare la festa del 25 aprile significa celebrare la liberazione da una funesta dittatura. Il giorno della Festa della Liberazione del 2010 alla presenza della segretaria generale Susanna Camusso , la CGIL di Cosenza è stata la promotrice della ricostituzione dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani nella nostra città perché consapevoli cha dalla lotta partigiana è nata la Repubblica parlamentare che festeggiamo il 2 giugno. Consapevoli che da quella lotta è nata la Carta Costituzionale che nei suoi articoli considera il lavoro il fondamento della Repubblica. Lavoro che ricordiamo come Organizzazioni Sindacali ogni 1 maggio come strumento di dignità di milioni di lavoratori che contribuiscono alla crescita del paese e che sopportano sulle proprie spalle l’iniquità di questa manovra economica. Tale provvedimento, inefficace e irrisorio nei benefici economici, fa pagare un costo civile alto al nostro Paese proprio nell’anno di una ritrovata unità nazionale come hanno dimostrato i festeggiamenti per i 150 anni della nascita dell’Italia che ha collegato il Risorgimento alla Resistenza. La Cgil - che contesta tale decreto legge per i contenuti economici iniqui e nelle prossime settimane avvierà nel Paese una discussione e una mobilitazione di popolo sino allo sciopero generale - ha avviato una Petizione rivolta al Parlamento per non cancellare il giorno della Liberazione del nostro paese, il giorno del Lavoro, il giorno della Repubblica. In un confronto con le altre nazioni si può constatare come le festività civili, non solo nessuno pensa di abolirle o di differirne la data, ma sono ben maggiori nel numero. La Petizione può essere firmata sul sito internet della CGIL , direttamente presso la sede della Camera del Lavoro di Cosenza e nei banchetti che allestiremo in tutte le piazze del nostro comprensorio. La CGIL chiede a tutti i cittadini di firmare la Petizione perché l’identità e il futuro dell’Italia sono un bene indisponibile ad ogni manipolazione.
Le festività di alcuni paesi a confronto
Italia - 9 festività religiose (Santa Madre di Dio; Epifania; il Lunedì dell’Angelo; Assunzione; Tutti i Santi; Immacolata Concezione; Natale; Santo Stefano; il Santo Patrono) e 3 ricorrenze civili (Liberazione; Festa del Lavoro; Anniversario della Repubblica).
Francia - 6 festività religiose e 5 civili (Giorno dell’anno; Festa del Lavoro; Festa della Vittoria; Presa della Bastiglia; Armistizio).
Spagna - 9 festività religiose e 4 festività civili (Capodanno; Festa del Lavoro; Festa nazionale spagnola; Giorno della Costituzione spagnola).
Stati Uniti - 2 festività religiose e 10 festività civili (fra le quali, il compleanno di Lincoln; il compleanno di Martin Luther King; il Memorial Day; l’Independence Day; la Festa del Ringraziamento).
Giappone - 16 festività civili (fra le quali, la Festa della Fondazione dello Stato; la Festa della Costituzione; la Festa del popolo; la Festa della Cultura; la Festa del Lavoro; il compleanno dell’imperatore).