Cgil. Appello allo sciopero del segretario generale Giovanni Donato
Riceviamo e pubblichiamo appello di Giovanni Donato, segretario generale Cgil
"Il Governo sta cancellando il lavoro, lo stato sociale, i diritti. Un’altra manovra è possibile, bisogna che paghi di più chi ha di più e chi non ha mai pagato. Così si potrà investire su occupazione, giovani e istruzione. Per uscire dalla crisi nessuna rassegnazione, il sei settembre sciopero generale. Queste sono le parole d’ordine della Cgil nazionale che sono ancora più pregnanti in una realtà come la Calabria e la provincia di Cosenza. Un territorio nel quale la manovra voluta dal Governo Berlusconi avrà effetti ancora più devastanti. Per questo è necessario continuare in una lotta che ha già costretto la maggioranza di Governo a fare marcia indietro sul riscatto degli anni universitari e del servizio militare, così come sulle festività civili, vicenda quest’ultima sulla quale la Cgil ha promosso anche una raccolta firme. Questi primi risultati sono un’ulteriore spinta ad andare avanti nel rivendicare un’inversione di tendenza, perché la Calabria e la provincia di Cosenza, dove la crisi è strutturale, rischiano di sparire, travolte da un declino che ha radici lontane: basti pensare ad esempio alla chiusura delle industrie del tessile o allo svuotamento di alcune aree industriali. Dal 2008 la situazione è ulteriormente peggiorata e le vertenze degli ultimi tempi aggravano il quadro. Emblematico è lo smantellamento in atto delle Ferrovie della Calabria o della sanità pubblica e privata, delle Comunità Montane o delle società miste, del commercio e dei servizi. Le scelte scellerate della Regione impediscono un cambio di rotta e si sommano a quelle del Governo che ha tolto a migliaia di precari calabresi della scuola certezze e speranze, che ha fatto sparire con un gioco di prestigio gli illusori impegni assunti con il Piano per il Sud. Che dire inoltre delle infrastrutture: non c’è un progetto organico che possa favorire lo sviluppo, soltanto annunci sul Ponte sullo Stretto e su un fantomatico completamento della Salerno-Reggio. La realtà è fatta di sonore bocciature europee per il Ponte, di fondi per l’A3 e la 106 a rischio, di porti come cattedrali nel deserto, di soppressione di treni, di infrastrutture immateriali obsolete. Per non parlare poi dei tagli agli enti locali che si traducono in aumenti delle tasse e che hanno effetti sempre più dirompenti sui già insufficienti servizi ai cittadini calabresi: dai trasporti alla sanità, dal welfare ai rifiuti, dall’istruzione alla cultura. Che ne sarà poi dei tanti lavoratori delle cooperative sociali o della Multiservizi, solo per citare alcune vertenze calde, se il Governo continuerà in questa sciagurata politica dei tagli? La Cgil di Cosenza si rivolge a tutti questi lavoratori in difficoltà, ai precari, ai pensionati, ai disoccupati, agli immigrati, agli amministratori, a chi non si piega all’illegalità e al malaffare. Lo sciopero generale non è la prima mobilitazione messa in campo dalla Cgil e non sarà l’ultima. La Cgil il sei settembre porterà in piazza le sue proposte e darà anima e voce alle tante proteste che stanno scuotendo il nostro territorio in questi giorni. La Cgil continuerà a guidare la battaglia per il rinnovamento convinta che il clima sta cambiando, che l’indignazione sta crescendo, che anche altri si stanno rendendo conto che non è più tempo di tentennamenti, che la spinta dal basso sta portando a importanti risultati, che sarebbe utile ritrovare l’unità di azione sindacale. Per avviare finalmente una primavera calabrese e italiana però è necessario abbandonare egoismi e apatia e agire per costruire un presente e un futuro migliore. Per questo chiediamo a tutti i cittadini onesti il sei settembre di scendere in piazza e dare ancora più forza alla Cgil e alla Calabria."
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