Riccardo Rosa: "Che fine ha fatto il patrimonio immobiliare delle FdC?
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Consigliere della Provincia di Cosenza Riccardo Rosa
Le Ferrovie della Calabria sono proprietarie dell’immenso patrimonio immobiliare un tempo appartenuto alle Ferrovie Calabro Lucane. Questo patrimonio è composto in particolare dalle ex stazioni delle Ferrovie Calabro Lucane e dagli ex caselli ferroviari un tempo adibiti a case cantoniere concesse ai dipendenti che avevano il compito di verificare la tratta ferroviaria loro assegnata e che avevano necessità di essere facilmente reperibili sul posto. Eliminati i binari, essendo stato privilegiato il trasporto su gomma rispetto a quello ferroviario, dette case cantoniere sono in parte state locate ai dipendenti che ne ne hanno istanza, ma per la maggior parte sono rimaste in stato di abbandono ovvero occupate abusivamente ed illegalmente. Nel 1998 la Gestione Commissariale Governativa delle Ferrovie della Calabria proponeva agli enti locali l’acquisto del patrimonio immobiliare relativo alla tratta di loro pertinenza, senza ricevere alcun riscontro dagli stessi. Tutto ciò avveniva all’insaputa dei tanti locatari che con contratto regolare dimoravano nelle case cantoniere e nelle ex stazioni, i quali prestavano o avevano prestato il proprio servizio lavorativo proprio per suo conto. Il Sunia di Cosenza ovvero il Sindacato degli Inquilini ha più volte sollecitato la vendita degli immobili con diritto di prelazione per i locatari, non ricevendo mai alcun riscontro. Nella sola tratta che intercorre tra Castrovillari e Mormanno vi sono attualmente oltre ventidue famiglie che vivono nelle dette strutture con contratti di locazione, a parte gli immobili in assoluto stato abbandono (per i quali esistono comunque proposte di acquisto), nonché immobili occupati abusivamente. Tra il 2005 e il 2007 alle ventidue famiglie che abitano con regolari contratti di locazione negli immobili di tale tratta, veniva comunicato da parte delle Ferrovie della Calabria la revoca della concessione dell’immobile con intimazione di rilascio, onde evitare l’avvio di azione forzosa di sgombero. Nel comunicare la revoca della concessione, forse le Ferrovie della Calabria ignoravano la volontà dei locatari di accedere, con proposte di acquisto, alla fase di dismissione per la vendita di tali immobili su scala regionale, vendita che avrebbe arrecato alla società un enorme introito. Per tali motivi la crisi economica delle Ferrovie della Calabria sarebbe stata di certo contenuta in toni minori, se fosse stato dismesso il patrimonio immobiliare, così come ha fatto da oltre venti anni la regione Basilicata. Le recenti proteste dei dipendenti delle Ferrovie della Calabria vanno autorevolmente sostenute dalla Politica e dalle Istituzioni, in quanto poste a salvaguardia del diritto al lavoro, ma devono altresì essere supportate da azioni di risanamento concrete e lontane dalle becere forme dell’assistenzialismo. Il centro destra alla guida della nostra regione ha ereditato una problematica seria che con altrettanta serietà deve essere affrontata e risolta : per tale ragione occorre monetizzare un patrimonio che ad oggi non produce, difendendo così non solo il lavoro, ma anche il diritto alla casa di molti cittadini.
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