Bancarotta fraudolenta: tre arresti nel reggino
Nella mattinata di giovedì scorso i finanzieri della Compagnia di Palmi hanno tratto in arresto un soggetto incensurato S.S.F., 29 anni, di Melicucco, per il delitto di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale aggravata, per il quale è stata applicata la misura degli arresti domiciliari. Con lui, sono stati colpiti dalla medesima ordinanza altre due persone, N.A. e S.A., entrambi di Polistena, già detenute presso le case circondariali di Foggia e Reggio Emilia perché arrestate nella recente operazione “Artù” della Compagnia di Locri.
I soggetti in questione, nell’ambito di un sodalizio criminoso, in concorso tra loro, sarebbero stati responsabili del fallimento di una società di autotrasporti e la conseguente bancarotta fraudolenta, di cui all’art. 216 Legge fallimentare.
Gli approfonditi accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle di Palmi hanno fatto emergere dei rapporti intercorrenti tra 3 diverse società, tentando di ricostruire il patrimonio di una di queste, fallita, e il movimento di affari delle società in questione, riscontrando numerose anomalie per svariate centinaia di migliaia di euro. Come se non bastasse, i tre, con artifizi e raggiri, hanno distratto ed occultato nel tempo numerosi beni della società fallita tra cui 9 autocarri e macchine da ufficio, dichiarando, inoltre, passività inesistenti per più di un milione di euro.
I titolari delle ditte hanno esercitato in modo continuativo, sistematico e significativo i poteri di gestione di rappresentanza tipici dell’amministratore/legale rappresentante, integrando in tal modo la figura di amministratori “di fatto. Significativo, inoltre, lo stretto legame di parentela che legava gli arrestati.
Le esigenze cautelari sono scaturite in ragione della specifica posizione degli indagati, alcuni dei quali già condannati per bancarotta fraudolenta o per condotte analoghe, al fine di evitare il concreto pericolo di reiterazione.