Giordano (Idv): anomalie nel processo di elezione nel consorzio del bergamotto

Calabria Attualità

“Il 18 settembre il Consorzio del Bergamotto riunirà i produttori (cioè i bergamotticoltori) iscritti entro il 30.06.2011 per eleggere il consiglio d’amministrazione. La legge regionale 14.10.2002 n° 41 art. 7 prevede la composizione del consiglio di amministrazione in numero di sei nominati dai produttori, due nominati dal Consiglio regionale (uno espresso dalla maggioranza, altro dalla minoranza), un componente nominato dal Consiglio provinciale, quattro componenti designati dalle organizzazioni agricole più rappresentative. Rammentiamo che il Consorzio, ex art. 1 stessa legge, ha natura giuridica di diritto pubblico dal che si intuisce la necessità di inserire nell’organico del cda persone di nomina pubblica. Ma vi sono alcune anomalie nel processo di elezione che mettono in dubbio la forza e il supporto reali che potrebbe avere tale organismo”. -

E’ quanto dichiara il Consigliere regionale dell’idv Giuseppe Giordano. - “Il Consorzio del Bergamotto ha come finalità la promozione, l’incremento e la valorizzazione della produzione dell’essenza e di altro derivato del bergamotto, nell’interesse dei produttori del bergamotto, sicchè, verrebbe da dire che è uno strumento essenziale e necessario per gli scopi che si prefigge e per l’intera area interessata. L’ordine del giorno con cui sono stati convocati i produttori non sembra sia coerente con i principi invocati. È scritto che i produttori sono convocati per: 1) sentire le comunicazioni del Commissario Straordinario; 2) elezione di sei soci nel cda; 3) elezioni dei componenti il Collegio Sindacale.I soci, quasi tutti iscritti in numero di circa 352 a ridosso della scadenza del termine (30.06.2011) con un bando uscito un anno prima, dovranno consapevolmente scegliere i componenti del consiglio di amministrazione, senza sapere chi vorrà candidarsi e senza saper quali meriti hanno per ricoprire tale carica.Non pare che ciò possa interpretarsi come una metodologia idonea per la buona riuscita di un organismo rappresentativo degli interessi della categoria e del territorio tutto. Sembra, più che una scelta consapevole – dice Giordano-la solita manfrina per dire tutto ma non fare nulla. L’accento critico si acuisce e non poco sul secondo punto all’ordine del giorno: l’elezione dei componenti il Collegio Sindacale il Consorzio viene eletto, in base all’art. 6 stessa legge, dall’assemblea dei soci, le cui modalità di funzionamento sono, per legge, rinviate al futuro Statuto. In questo modo ciò che si vorrebbe deliberare con la convocazione del Commissario è letteralmente usurpato alla futura assemblea liberamente convocata mediante lo Statuto che ancora deve essere approvato.Ma ciò che più fa riflettere è come si determina il voto in circostanze siffatte. Infatti i soci dovranno eleggere nientemeno che dei professionisti “estranei al consorzio” e “iscritti all’albo dei revisori dei conti”, tutti al momento emeriti sconosciuti. Come si fa a pensare che ciò accada con la consapevolezza necessaria che presuppone la conoscenza, minima, delle persone che si andrà a nominare è cosa tutta da verificare. - Continua la nota - Una considerazione finale sul principio di sussidiarietà che presuppone un potere autonomo, potrebbe ben essere applicato al caso che ci riguarda, tanto più che non dobbiamo lottare con nessuno per esercitare un potere che ci spetta per “natura”: il bergamotto si produce solo qui e tutti sanno dove. Evidentemente è solo una questione di cattiva governance che però si dilunga ormai da oltre quaranta anni, epoca in cui la Corte Costituzionale del 1962 ebbe a dichiarare incostituzionali gli articoli che obbligavano al conferimento del prodotto al Consorzio, una lunga quanto ingiustificata assenza della politica che però oggi non è da meno sia per dimenticanza che fa il filo a ignoranza. Si ricorda che il Consorzio è, per legge, Ente Pubblico e in quanto tale obbliga il politico ad occuparsene; si preferirebbe con competenza e coerenza in applicazione delle leggi che la stessa Regione ha emanato. Non risultano applicati tali criteri nel caso che si commenta -conclude Giordano- il 18 di questo mese i produttori regolarmente iscritti entro il 30.06.2011 dovranno andare a votare per eleggere un consiglio di amministrazione senza sapere chi si presenta con in più la nomina di un collegio sindacale assolutamente anonimo. E’ così che si vuole rilanciare il territorio?"

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