Ospedali di frontiera: intervento del consigliere regionale Gallo

Calabria Attualità

Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa del consigliere regionale Udc Gianluca Gallo

«In questi mesi di intenso lavoro sul territorio, anche alla luce dell’attivismo e dell’operato della Terza commissione consiliare regionale, è maturata in tutti la convinzione che il piano di riorganizzazione della sanità calabrese debba riconsiderare il ruolo degli ospedali di frontiera». Lo afferma il vicecapogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluca Gallo, rendendo noto di aver appreso che unitamente all’atto aziendale che l’Asp di Cosenza presenterà nei prossimi giorni, e nei quali si stabilisce la riconversione di diversi ospedali, tra i quali quelli di Trebisacce e Praia a Mare, dovrebbe essere presentato un documento ad esso allegato col quale chiedere alla Regione, all’Ufficio del Commissario ed al Tavolo Massicci di valutare l’opportunità di considerare attentamente, per ragioni di tutela sanitaria e per questioni di carattere finanziario, l’ipotesi di non intaccare la funzionalità dei presidi ospedalieri di frontiera, pur nell’ottica di una loro riorganizzazione. «E’ ciò che abbiamo sempre detto e per il quale ci siamo sempre battuti, rinunciando a polemiche strumentali nella certezza che il dialogo avrebbe fatto emergere la realtà», dice Gallo, aggiungendo: «Questo dato non deve essere interpretato come un punto d’arrivo o un risultato da trasformare strumentalmente in falso successo, ma semplicemente come uno stimolo ad andare avanti in quel confronto che solo può dare i frutti che il territorio si attende. È necessario proseguire nell’opera di sensibilizzazione istituzionale perché anche al Tavolo Massicci, le cui direttive sono vincolanti pure per il Commissario delegato, si apra un dibattito che consenta a strutture come Trebisacce e Praia a Mare, qualificabili in base alla legge come ospedali generali, di poter contare almeno su di un Pronto Soccorso e su posti letto idonei a garantire, con il supporto dei servizi di base, le prime cure in caso di emergenza». Conclude l’esponente dell’Udc: «Il confronto, dunque, deve continuare: certo, il traguardo auspicato è ancora lontano, ma almeno oggi, rispetto al passato recente, grazie all’impegno profuso sono stati superati i pregiudizi dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali, mandata in Calabria nel 2009 dal ministero della salute per definire il piano di rientro, ed è diffusa la consapevolezza che alto Ionio e alto Tirreno hanno bisogno non di carrozzoni sanitari, ma di ospedali efficienti e di qualità».

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