Corsi: “Referendum per la riapertura di Corso Mazzini?”
“L’idea di un referendum sulla riapertura di Corso Mazzini alle autovetture, lanciata in questi giorni da diversi esponenti del centrosinistra, è quanto meno fuori luogo. - Comunica una nota del consigliere Antonio Corsi - E per una serie di motivi. Il primo è che le forze politiche che oggi lo invocano, nel momento in cui amministravano e prendevano la decisone di istituire la ztl, non hanno certo pensato di chiamare i cittadini alle urne per conoscere il loro pensiero. Hanno, giustamente, preso una iniziativa che, secondo loro, era utile per il bene della città senza arretrare di un millimetro rispetto alle tante voci contrarie che, in quell’occasione, si levarono. Oggi, la nuova amministrazione ha il diritto di provare a rivitalizzare un centro storico che, oggettivamente, è spopolato. E se ritiene che per farlo si debba aprire il corso al passaggio delle autovetture, legittimamente può procedere. Sarà il tempo a stabilire se il progetto sarà stato adeguato o meno.
Il secondo motivo per il quale la proposta del referendum è inopportuna è che la ztl voluta dallo scorso esecutivo non è entrata mai in vigore. Nessuno, onesto intellettualmente, dirà che il Corso è stato, negli anni precedenti, interdetto alle autovetture perché non c’era orario in cui le macchine non transitassero. Soprattutto nell’ultimo anno della giunta Olivo. La cosa certa, invece, è che la nuova ordinanza prevede una istituzione dell’isola pedonale - dalle 18 alle 20,30 nei giorni feriali e dalle 17 alle 21 il sabato e alla domenica – che non ammette deroghe, tranne in casi eccezionali. Così chi vuole passeggiare in tutta tranquillità, sa bene che potrà farlo in quelle fasce orarie. Fino a oggi, pur con una ztl istituita sulla carta e per l’intera giornata, ciò non è mai successo. Invito, quindi, l’opposizione che il prossimo venerdì incontrerà il sindaco Traversa, a non voler per forza fare una battaglia ideologica ma ad attendere gli esiti di quella che il primo cittadino considera una sperimentazione. Lo stesso saprà ascoltare le eventuali indicazioni che arriveranno sia dalla minoranza che dai semplici cittadini, nel rispetto dei ruoli che ognuno deve svolgere. Senza perdere di vista l’obiettivo per cui si è chiamati a governare: fare il bene della città”.