Piano regionale turistico, se n’è discusso alla Provincia di Cosenza
Riceviamo e pubblichiamo
Su esplicita richiesta del Presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio ed in rappresentanza dell’UPI, questa mattina sono stati “auditi” dal Presidente della II Commissione regionale, on. Franco Morelli, l’assessore provinciale al Turismo Pietro Lecce, l’assessore all’Urbanistica, Leonardo Trento e il dirigente del settore Programmazione ed Internazionalizzazione della Provincia di Cosenza, Giovanni Soda. Oggetto dell’incontro il Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile approvato lo scorso mese di luglio dalla Giunta regionale calabrese ed illustrato in aula dal capogruppo del Pdl Luigi Fedele. “L’analisi del Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile –hanno fatto rilevare nel corso del loro intervento i rappresentanti dell’UPI e della Provincia di Cosenza- evidenzia una serie di incongruenze, errori analitici, elementi di dubbia interpretazione che, nel complesso, danno l’impressione di una generale sottovalutazione delle potenzialità di sviluppo turistico sostenibile del vasto territorio della Provincia di Cosenza che, si ricorda, è uno dei più estesi d’Italia ed uno dei contesti euromediterranei più ricchi di paesaggi naturali, ambientali, storici, insediativi e culturali. Inoltre, è il territorio che registra nettamente i valori più alti su tutti gli indicatori-chiave dei flussi e dell’offerta turistica. Le maggiori criticità riguardano l’esclusione, senza nessuna giustificazione o argomentazione di merito, dalle aree a maggiore attrattività turistica di diversi contesti e singoli comuni che,invece, presentano risorse e potenzialità turistiche rilevanti ed un grave deficit nell’analisi e nell’interpretazione dei valori, delle vocazioni e dei patrimoni di cui il territorio della Provincia di Cosenza è ricco”. “Solo per fare alcuni esempi –hanno aggiunto i tre rappresentanti della Provincia di Cosenza- appare del tutto incomprensibile l’esclusione dalle aree a maggiore attrattività turistica di alcuni contesti costieri dello Ionio, del Tirreno e di tante altre aree, che, oltre a presentare valori rilevanti degli indicatori di offerta, sono ormai da anni ricompresi nei primi posti delle classificazioni nazionali che certificano l’eccellenza ambientale e turistica. Così come assolutamente priva di fondamento analitico appare l’analisi interpretativa dei patrimoni storico-monumentale, delle tradizioni e delle produzioni. A tal proposito giova ricordare che quella di Cosenza è la provincia di gran lunga più dotata in termini di patrimonio storico-monumentale e archeologico.
Criticità analoghe si evidenziano anche sull’analisi delle produzioni. Il territorio cosentino, infatti, è rappresentato come povero, laddove al contrario, è nettamente il più dotato di produzioni dell’agroalimentare tipiche, tradizionali o certificate DOC, IGT, DOP, ecc., le quali, com’è noto, sono diffuse su tutto il territorio e segnatamente nei contesti costieri, della collina e della montagna e nei distretti (la Provincia di Cosenza, tra l’altro, è l’unica ad avere un Distretto Agroalimentare di Qualità e ben tre Distretti Rurali”. Sulla base delle indicazioni di modifica ed integrazione emerse nel corso delle audizioni odierne, il Presidente Morelli ha deciso di riaprire i termini per il deposito di nuovi emendamenti, fissando la scadenza ultima a mercoledì 5 ottobre, alle ore 17.00, e convocando una nuova riunione della Commissione per martedì 11, alle ore 12.00.