Lettera aperta dell’Enpa al prefetto di Crotone

Crotone Attualità
Un cane randagio avvelenato

L'Enpa, sezione di Crotone, ha scritto una lettera aperta al prefetto Vincenzo Panico sulla questione dell'avvelenamento dei cani, che riportiamo qui di seguito.

"L’avvelenamento verificatosi a Belvedere Spinello nei giorni scorsi rappresenta l’ennesimo atto di crudeltà perpetrato nei confronti degli animali.

Ancora una volta, nell’indifferenza generale e senza alcuna pietà, criminali senza scrupoli hanno sparso veleno per le vie del paese con l’intento preciso di uccidere.

Ancora una volta gli Enti pubblici preposti non sono intervenuti se non per sbarazzarsi, a morte sopraggiunta, dei corpi degli animali avvelenati seppellendoli in una fossa comune.

Quel giorno a Belvedere Spinello sono state violate tutte le norme che potevano essere violate e persino il buon senso è stato riposto in un cassetto, lasciando che a prevalere fosse la voglia di chiudere rapidamente questa triste vicenda attraverso l’illegale sepoltura dei corpi degli animali uccisi.

Le leggi e le ordinanze ministeriali imponevano un pronto intervento per cercare di salvare l’animale così come impongono il prelievo dei corpi avvelenati e l’invio all’Istituto zooprofilattico affinché si analizzi il tipo di veleno utilizzato dal “maligno”.

L’area ove sono stati rinvenuti i corpi degli animali e i bocconi avvelenati dovevano essere prontamente delimitate e lì andavano apposti dei cartelli per inibirne l’accesso sino all’avvenuta bonifica.

Tutto questo non è stato fatto.

Per questo motivo ci rivolgiamo a Lei Eccellenza, perché attivi presso la Prefettura un <> per la gestione degli interventi da effettuare e per il monitoraggio del fenomeno degli avvelenamenti.

La morte di innocenti esseri viventi avvenuta a Belvedere Spinello non può essere considerato un semplice episodio di cronaca da raccontare e dimenticare.

Purtroppo non è la prima volta che si verificano simili avvenimenti. Ad essere interessati tanti altri paesi della provincia. Ogni volta, puntualmente, le Istituzioni preposte non si attivano per come dovrebbero dimostrando così non solo tutta la loro indifferenza ma anche la loro ignoranza in materia.

Ma l’ignoranza della legge non giustifica le condotte omissive degli amministratori che possono essere a loro volta perseguiti penalmente per omissione di atti d’ufficio.

Siamo alla ricerca disperata di sinergia con le Istituzioni perché il nostro nemico sono i “maligni” e non gli amministratori inadempienti.

Confidiamo in un Suo tempestivo intervento augurandoci che tutti gli amministratori traggano insegnamento da questa triste vicenda".