Il saluto al Santo Padre di S. E. Mons. Luigi Antonio Cantafora, vescovo di Lamezia Terme
Il saluto al Santo Padre di S.E. Mons. Luigi Antonio Cantafora, vescovo di Lamezia Terme:
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"Santo Padre,
la gioia è grande e traboccante!
La notizia della Sua Visita ci ha riempiti di stupore e gratitudine per essere stati destinatari di tanta benevolenza.
Questi sentimenti si sono accresciuti, nell’attesa di questo giorno, perché l’annuncio della Sua visita ha messo in moto la Chiesa e la società civile.
E ora, Santità, siamo intorno a Lei: il nostro cuore sussulta per la Sua presenza, il nostro spirito attende la Sua parola.
La Diocesi di Lamezia Terme La accoglie in festa insieme a tanti fratelli e sorelle venuti da tutta la Calabria. Così chiamò questa terra per la prima volta Papa Martino I, mentre salpava dalle sue coste diretto esule a Bisanzio. La Calabria, terra bella, ma anche ferita, talvolta rassegnata, ricca di storia, di valori genuini, di sentimenti religiosi e di gioventù.
Questo evento ci unisce, ci fa sentire popolo di Dio, fratelli perché figli dell’unico Padre.
«Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina!» (At 3,6) è la Parola che ci ha accompagnato in questo tempo di preparazione alla Sua Visita Pastorale e ora, lo stesso successore di Pietro, è qui in mezzo a noi per confermarci nella fede, per incoraggiarci nella speranza, per esortarci alla carità che tutti siamo chiamati a esprimere tra noi e anche nelle molteplici forme del vivere sociale.
Santità, siamo assetati, affamati, desiderosi di ascoltare e ricevere da Lei la Parola di verità, la Parola che risolleva, rialza, fa rivivere! Siamo pronti ad ascoltare la Parola generatrice della vera vita, poiché non vogliamo che il nostro popolo perisca per mancanza di conoscenza (cfr. Os 4,6).
Nel 2006, nella Basilica Vaticana, Lei così esortò i pellegrini calabresi: «Non stancatevi... di attingere con coraggio dal Vangelo la luce e la forza per promuovere un’autentica rinascita morale, sociale ed economica della vostra Regione» (Udienza, 13 dicembre 2006).
Oggi attendiamo il Suo autorevole incoraggiamento, la Sua spinta, perché la nostra fede, purificata dal crogiolo della nostra storia, possa essere nel presente sempre più luminosa e audace e la nostra Chiesa sappia osare, perché innamorata di Cristo e dell’Evangelo.
In questo territorio già intriso di spiritualità grazie agli insediamenti monastici basiliani e, in tempi recenti, simbolo di speranze di sviluppo economico mai pienamente intrapreso e sostenuto, qui oggi celebriamo l’Eucaristia con il Successore di Pietro.
La promessa del Signore, di essere con noi per sempre, si realizza. La gioia è al culmine; è una gioia che proviene dalla Pasqua del Cristo ed è simbolicamente significata dal dono che la nostra Chiesa Le offre.
Grazie Santità, per la Sua presenza in mezzo a noi, per la consolazione e il conforto che la Sua Visita infonde nei nostri cuori e per lo slancio di fede che suscita nelle nostre vite."