Catanzaro: denunciate due donne per abuso

Catanzaro Cronaca

Nel tardo pomeriggio di ieri, personale della Squadra Volante, su segnalazione della Sala Operativa del 113, è intervenuto nei pressi di un’abitazione ubicata nel centro storico cittadino, da dove provenivano forti urla e pianti udibili sin dalla strada.

Al loro arrivo gli Agenti, avvertite delle voci femminili che aggredivano verbalmente un ragazzo, hanno chiesto di poter entrare in casa per accertarsi su cosa stesse effettivamente succedendo.

Ma le donne non hanno dato ascolto alla richiesta dei poliziotti.

Poco dopo gli agenti, sopraggiunto sul posto il convivente di una delle donne, padre del ragazzo di cui si udivano i pianti, sono riusciti ad entrare in casa. I poliziotti si sono trovati di fronte la triste scena di un ragazzo tremante, in lacrime e senza voce, in compagnia di due donne, G.P., 39 anni, e la madre di lei, A.F. di 78 anni.

A causa delle evidenti condizioni psico-fisiche alterate del minore è stato necessario l’intervento del personale medico.

Mentre il giovane veniva accompagnato al locale Pronto Soccorso, i poliziotti sono riusciti a far luce sulla storia del ragazzo, che dopo la separazione dei genitori viene cresciuto dalla madre assente sino al punto che all’età di 12 anni, viene affidato ad una casa famiglia.

A 16 anni, il Tribunale dei Minorenni di Catanzaro toglie definitivamente la potestà genitoriale alla madre lo affida alle cure del padre che vive con un’altre donna, G.P., che non sopporta le conseguenze psichiche che i traumi subiti hanno lasciato su di lui.

La nuova compagna del padre e la sua anziana madre lo accusano ingiustamente di aver rotto la cassetta della posta e per questo ieri si sono accanite contro di lui, fino a farlo star male, incuranti delle sue condizioni psichiche, insensibili alle sue crisi di pianto e di dolore, incapaci di trattarlo amorevolmente.

I poliziotti, così, hanno denunciato entrambe per il reato di “abuso dei mezzi di correzione” e la 39enne G.P. è stata deferita all’Autorità Giudiziaria anche per “inosservanza di un ordine dell’Autorità per motivi di giustizia”.