Costretta a rapporti sessuali, picchiata e segregata: in carcere il compagno
Gli agenti del Commissariato di Lamezia Terme hanno eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di un 30enne pregiudicato del posto, B.V.
L’uomo, fin dal 2015 avrebbe maltrattato la compagna, V.K., con percosse, minacce, “segregandola” in casa e costringendola ad una convivenza difficile e tortuosa, anche alla presenza di figli minorenni, uno dei quali collocato da tempo anche in una casa famiglia.
Alla donna, sin dai primi anni di convivenza, sarebbe stato imposto l’isolamento in casa, impedito ogni contatto con l’esterno e col divieto di tenere qualsiasi rapporto con la sua famiglia di origine.
Nel 2017, la polizia è intervenuta per la prima volta presso il loro domicilio perché l’indagato avrebbe sequestrato la figlia minore contro la volontà della convivente.
Nel 2018, poi, gli agenti dovettero intervenire nuovamente per sedare un violento litigio tra i due e per motivi di gelosia. In quell’occasione la donna fu colpita al capo con una bottiglia in vetro per poi essere picchiata anche mentre era a terra, dove è stata colpita di nuovo alla testa con una pietra.
Durante gli anni di questa difficile convivenza, la vittima sarebbe stata costretta poi a consumare rapporti sessuali sotto la minaccia anche di un coltello e, in un caso, colpita alla schiena.
Ogni volta che la donna riusciva a trovare riparo a casa dei suoi genitori, veniva perseguitata e minacciata di morte (minacce estese anche ai suoi famigliari) con continue telefonate e messaggi e anche sui social network.
Il 28 giugno scorso, durante l’ultimo litigio tra i due, il 30enne le avrebbe puntato al viso un coltello, per poi fermarsi per le urla disperate della donna.
Per questi fatti, il personale del Commissariato, dopo delle accurate indagini, ha deferito l’uomo in stato di libertà alla Procura ed il Giip, ieri, ne ha disposto il carcere: per il 30enne si sono così spalancate le porte della casa Circondariale di Siano.