Pdl Crotone per la sanità del territorio

Crotone Salute

"Completato l'iter d'approvazione degli Atti aziendali stilati dalle direzioni strategiche delle cinque Aziende sanitarie calabresi (che attendono ora di essere passate al vaglio del dipartimento regionale alle Salute e del Tavolo Massicci al ministero), bisognerà vigilare sulla reale trasformazione del servizio sanitario in un'offerta di qualità per il cittadino. - Comunica una nota stampa - Per tanto, il Pdl di Crotone si rivolge alle opposizioni e ai rappresentanti istituzionali del centrosinistra invitandoli a non diffondere messaggi pretestuosi e fuorvianti rispetto all'attuazione di un Piano di rientro del debito sanitario che necessitava l'applicazione sistematica di misure urgenti ed improrogabili.

Siamo agli esordi di questa rivoluzione - quasi di tipo culturale oseremmo dire - messa in atto dal commissario ad acta Giuseppe Scopelliti, attraverso i decreti attuativi emanati il 22 ottobre 2010 che, nel loro insieme, disegnano una svolta assai importante per il concetto di offerta sanitaria cucita per Crotone e la Calabria.

È vero. Al centrodestra è toccato l'onere di applicare misure correttive impopolari, quanto doverose, dopo circa due anni di inerzia registrata sotto il governo della passata giunta regionale di centrosinistra (guidata da Agazio Loiero). Quell'esecutivo, infatti, non ha mai applicato quanto previsto dallo stesso Piano di rientro applicato oggi (anche se rivisto dalla nuova Legislatura col contributo dell'Agenas) dopo averlo più volte discusso tra gli scranni dell'assemblea di Palazzo Campanella. Intanto, proprio per questa inerzia del centrosinistra, si sono accumulati i 2/3 di quel miliardo e mezzo di euro che pendono sulle tasche della Regione e dei cittadini.

Detto questo, però, è anche vero che la rimodulazione delle tre reti assistenziali (ospedaliera, emergenza-urgenza e territoriale) disposte per il nostro territorio non sta scendendo mai al disotto dei parametri previsti dalla legge. A cominciare dai posti letto. Così come ha anche già sottolineato dal nostro rappresentante PdL alla Regione Salvatore Pacenza nei giorni scorsi, infatti, va sottolineato che il Crotonese sarà il territorio che, in percentuale, perderà meno posti letto accreditati col sistema sanitario regionale rispetto alle decurtazioni previste per le altre Asp calabresi.

Ed è proprio in questo aspetto, forse, che si colloca anche la rivoluzione culturale innescata da questo Piano di rientro. In una sanità moderna ed efficiente bisogna predisporre l'ospedalizzazione per le acuzie, mentre occorre rafforzare la rete territoriale e le infrastrutture per il sociale per i malati cronici, gli anziani e i pazienti in fase terminale. Attraverso questa riduzione dei posti letto, dunque, si cerca di inseguire una tendenza già praticata a livello mondiale.

Tutto questo anche per rispondere a chi sta sbandierando su stampa e televisioni che il nostro presidio ospedaliero è stato declassato. Innanzitutto, va precisato che la destinazione a Spoke della struttura è dettata da un parametro demoscopico: nella legge di riferimento per l'organizzazione della rete assistenziale territoriale in una popolazione compresa tra i 130mila e i 500mila abitanti si prevede un presidio organizzato per le Emergenze-urgenze. Ma questo non vuol dire che i servizi e le prestazioni rivolte al cittadino fino a questo momento verranno a mancare. Al contrario, si tratterà solo di una riorganizzazione interna dei reparti che non porterà nessun contraccolpo per l'utenza.

Se così non fosse noi del Pdl siamo pronti a vigilare affinché non venga negato il diritto alla salute dei cittadini. - Conclude la nota - In questa fase delicata e cruciale per la Sanità del territorio, in conclusione, invitiamo ancora una volta le forze d'opposizione a vigilare assieme a noi su questa terza ed ultima fase della riorganizzazione della rete assistenziale crotonese, senza abbandonarsi a facili strumentalizzazioni e inutili polemiche."



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