Pdci Vibo: rimuovere gazebo per ammirare lapide Papandrea
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del Partito dei Comunisti italiani di Vibo Valentia sulla rimozione del gazebo installato in un locale su Corso Umberto a Vibo che copre la lapide commemorativa del partigiano Saverio Papandrea:
“Cosi succede che nel nostro comune un libero commerciante, che deve la sua libertà come tutti noi proprio a quel valore, chiede ed ottiene una autorizzazione a poter costruire, legittimamente e seguendo tutti gli obblighi di legge, un gazebo in legno; questa autorizzazione viene concessa in modo libero trasparente e democratico, proprio di uno stato di diritto e non di una dittatura, dall’ufficio Urbanistica del nostro comune. Sicuramente saranno stati presi tutti gli accorgimenti di legge per questa concessione, e non vogliamo mettere in dubbio i termini legali dell’autorizzazione richiesta dal commerciante e concessa dal comune.
Ma una cosa la vogliamo chiedere ai nostri amministratori, ai capigruppo in consiglio comunale del Pdl ( Mario Mazzeo), dell’UDC ( Tonino Daffinà), del PD ( Michele Soriano) e di Sinistra per Vibo ( Stefano Luciano). Ai capigruppo consiliari che siedono negli scranni del civico consesso del comune di Vibo Valentia, affinché, per non dimenticare la resistenza, per non dimenticare la morte di uomini e donne, per non dimenticare il coraggio di chi si è difeso per consegnarci oggi uno stato di diritto che permette anche a VOI di sedere ed occupare democraticamente quegli scranni. A voi capigruppo chiediamo di attrezzarvi e trovare i modi affinché, in accordo con le parti interessate, quel gazebo venga rimosso, e si possa così ammirare, guardare e ricordare Saverio Papandrea, leggendo la lapide che lo ricorda come uno di quegli uomini di animo nobile e coraggioso, morto alla giovanissima età di 23 anni a Torino, per affermare il diritto di libertà intrinseco della natura umana. Noi cittadini vibonesi non possiamo mettere da parte la nostra memoria, coprendola con un gazebo in legno. Chiediamo ai nostri amministratori, nelle persone dei capigruppo consiliari, anche alla luce delle limitazioni che la politica ha avuto in seguito alla modifica introdotte dal DL 267 del 2000, rispetto alla pianificazione territoriale; anche alla luce di tutto ciò la politica non può delegare agli uffici tecnici, giustificandosi come se fosse una cosa che non gli appartiene ma deve prendersi la responsabilità di fronte alla storia per ridare lustro e visibilità alla lapide di Saverio Papandrea. NON CANCELLATE LA STORIA!!!”