Catanzaro: riaprono le porte dell’ex ospedale militare

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Un patrimonio edilizio imponente, fatto di quasi 4mila metri quadrati coperti e altrettanti esterni, articolato in un corpo centrale e alcuni corpi di fabbrica autonomi. Ma anche ampi cortili e giardini, laboratori e servizi, uno storico chiostro e la possibilità di realizzare vari accessi e parcheggi. Così si è presentato stamani, agli occhi del sindaco Michele Traversa, l’ex ospedale militare che ha aperto le sue porte (praticamente chiuse dal 2006) per un primo e approfondito sopralluogo tecnico, dopo la decisione del Ministero della difesa di cederlo gratuitamente al Comune di Catanzaro.

“Da una prima impressione – ha osservato il sindaco – l’immobile appare più che sufficiente non solo per ospitare l’intera Facoltà di giurisprudenza, ma anche una sede di rappresentanza del Rettorato. Si tratta di un autentico gioiello architettonico, il cui recupero funzionale sarà decisivo per la riqualificazione e la rivitalizzazione del centro storico. Ora si tratta di recuperare le risorse che servono alla ristrutturazione del complesso. Ma anche sotto questo aspetto siamo piuttosto avanti e contiamo di avere dallo Stato almeno cinque milioni di euro”. Ad accogliere il sindaco, accompagnato da un folto stuolo di assessori e tecnici (l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Calabretta, il coordinatore tecnico ing. Pierluigi Mancuso, il dirigente del settore urbanistica ing. Vincenzo Belmonte, il dirigente del settore gestione del territorio, arch. Carolina Ritrovato), il funzionario tecnico del Genio Militare, Rocco Siclari, ed il maresciallo Mancuso.

Il sopralluogo è durato all’incirca un’ora. Il primo cittadino ed i tecnici sono stati favorevolmente impressionati dalla vastità degli ambienti e, in un certo senso, anche dal discreto stato di conservazione dell’immobile. In particolare, l’on. Traversa ha visionato l’intero corpo centrale che ospitava gli studi medici, i laboratori di radiologia e di analisi, la mensa, le stanze degli ufficiali medici, gli uffici amministrativi, la cappella, gli alloggi delle suore. Si tratta, come detto, di migliaia di metri quadrati che consentiranno di realizzare decine di ampie aule e laboratori, nonché biblioteche, mensa, servizi amministrativi. Molto interessanti sono stati definiti dai tecnici i corpi di fabbrica autonomi che sono stati realizzati nel tempo nell’area del cosiddetto Bosco Li Comuni. Il loro recupero consentirà di avere ulteriori spazi e servizi per gli studenti, a cominciare da una significativa ed importante aula magna. Il sindaco si è soffermato in particolare sulla possibilità di creare gli opportuni accessi dalla rotatoria “Gualtieri” e da via Argento, in modo che gli studenti e i docenti possano contare, oltre che sui parcheggi interni, anche sulle aree di sosta giù funzionanti e quelle di proprietà comunale nel complesso multipiano.

Particolare cura sarà riservata al recupero dello storico chiostro dell’Osservanza, autentico gioiello del XV secolo che sarà, in tal modo, restituito alla fruizione pubblica. Il complesso dell’Osservanza fu infatti realizzato nella seconda metà del Quattrocento in parte con i materiali recuperati dalle macerie del castello dei Ruffo. Il chiostro appare come un interessante episodio di architettura monastica, con un suo modulo di ascendenza gotica, che trova altri esempi in Calabria, come il chiostro dell’Annunziata a Tropea: è perfettamente quadrato e presenta venti arcate acute su pilastri semplici di tufo. I tecnici del Comune hanno già acquisito, grazie alla disponibilità dei funzionari del Genio militare, gli incartamenti che risulteranno molto utili per la predisposizione del progetto di recupero. Bruciando i tempi, il sindaco Traversa ha già formalizzato richiesta al Governo e alla Regione per l’ottenimento di un finanziamento che non potrà essere inferiore ai cinque milioni di euro, cifra che viene stimata sufficiente per ultimare i lavori di riqualificazione e dunque consegnare l’opera all’Università Magna Graecia.