L’opera e la figura di Gerhard Rohlfs, un convegno a Santa Severina
Ancora una volta Santa Severina, antico borgo in provincia di Crotone, intende porsi all’attenzione internazionale per il livello delle iniziative culturali messe in campo dall’amministrazione guidata da Diodato Scalfaro.
In tal senso si inserisce un importante evento che si svolgerà dal 3 al 5 novembre prossimi. Santa Severina in quei giorni, infatti, ospiterà un convegno internazionale, organizzato di concerto con il Consolato Generale Tedesco di Napoli, l’Università della Calabria e l’Università di Torino Dipartimento di linguistica, sulla figura e l’opera di Gerard Rohlfs, specialista di glottologia romanza di fama mondiale e studioso di dialettologia italiana, francese e spagnola dal titolo “Gerhard Rohlfs heute, Tradition und Transformation der Geolinguistik” (Gerhard Rohlfs oggi – Tradizione e trasformazione della geolinguistica).
Chi era Gerhard Rohlfs
La base ideologica del convegno è rappresentata dall’eredità scientifica di Gerhard Rohlfs (1892-1986). Nato a Berlino nel 1892, professore di Filologia romanza, prima a Tubinga, poi a Monaco, rientrato infine a Tubinga come docente, Rohlfs è stato, tra l’altro, autore di numerosissime opere nei campi più vari della romanistica, alcune di grande e fondamentale importanza per la ricerca e la consultazione. Basti pensare che alcune delle sue opere (ad esempio la Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti e ai suoi lavori sul Mezzogiorno d’Italia come il Nuovo Dizionario Dialettale della Calabria, in particolare sul calabrese e sull’italo-greco) rappresentano tuttora un riferimento indispensabile e acquisito per linguisti appartenenti agli orientamenti teorici più diversi. Anche se l’interesse prevalente è quello della linguistica storica e della archeologia linguistica. Occorre ricordare che è dovuto a Rohlfs il nuovo interesse nell’Ottocento per le aree periferiche del mondo latino quali la Calabria, il Salento e la Guascogna. Jaberg e Jud mandano proprio Rohlfs sul territorio a svolgere indagini per l’AIS ‘costruendo’ queste zone del Sud Italia. I dati da lui raccolti durante tale esperienza saranno il punto di partenza per nuove ricerche sul Sud Italia e forniranno una base solida anche per la futura ricerca di Lausberg, il suo allievo più originale. Dal punto di vista etnologico, non sempre bene evidenziato, talvolta addirittura negletto, vi è una vasta documentazione fotografica. Rohlfs in Italia ha potuto esercitare un effetto forte e durevole, mentre i metodi sincronici complementari e i quesiti della dialettologia italiana (legati soprattutto alla scuola di Benvenuto Terracini) non hanno trovato risonanza in Germania per decenni poiché non se n’è venuti a conoscenza proprio a causa della figura di Rohlfs che campeggiava a tutto sfondo. La sua visione dell’arcaicità dorica del greco del Meridione è dipesa fortemente dagli studi ottocenteschi di Niebuhr e da linguisti storici greci influenti sia nella creazione di una ‘nuova Grecia’ sia nella creazione di una scuola linguistica greca (Hadzidhakis). Questa posizione ha provocato talvolta confronti feroci ed incomprensioni con le scuole italiane e con una parte della neo-linguistica greca ma ha aperto, comunque, la discussione sulla grecità marginale e sul costituirsi del Sud Italia. I lavori di Rohlfs, oltre al loro carattere meramente scientifico, sono motivati da un forte interesse dello studioso per il Mezzogiorno e, in modo particolare, per la Calabria e gli abitanti della regione; egli si è fatto, quindi, un nome anche al di fuori della linguistica ed in un certo qual modo è diventato una figura-simbolo dell’amicizia italo-tedesca.
Come di articolerà il convegno:
• La prima parte è dedicata alla figura di ricerca di Gerhard Rohlfs e al suo posizionamento scientifico storico.
• La seconda parte dovrebbe mettere in contrasto la tradizione statica di Rohlfs con gli attuali sviluppi della geolinguistica italianistiche e in particolare con riguardo alle possibilità e sfide provenienti dai nuovi media (Geografia linguistica digitale, multimediale e interattiva) e degli studi variazionali.
• La terza parte è direttamente all’insegna del colloquio scientifico; essa è rivolta alle nuove leve scientifiche (per la precisione agli iscritti al dottorato di ricerca in dialettologia italiana, geografia linguistica e sociolinguistica nonché al LIPP - LMU Monaco). Si rafforza, indirettamente, la rete tra la ricerca italiana e quella tedesca proprio integrando fortemente le nuove leve tra gli scienziati.
La manifestazione vedrà la partecipazione di docenti dell’Unical e di importanti intellettuali di livello internazionale: rappresenteranno l’ateneo cosentino John Trumper (decano della facoltà di Lettere e Filosofia e titolare della cattedra di Glottologia), Cesare Pitto (docente di Antropologia Culturale e Antropologia dei Media), Vito Teti (ordinario di Etnologia) e Marta Maddalon (Glottologia e Linguistica Generale). Importanti contributi verranno offerti da Harald Thun di Kiel, Jürgen Schmidt e Stefan Rabanus di Marburg, Thomas Krefeld di Monaco, Francesco Avolio (docente di Linguistica Italiana all’Università degli studi dell’Aquila), Paolo Martino (ordinario di Linguistica Generale alla LUMSA di Roma), Tullio Telmon (uno dei più importanti linguisti e dialettologi italiani, docente all’Università di Torino), Paul Rentrop (lettore di Lingua Tedesca a Firenze).
Il convegno, oltre all’aspetto prettamente scientifico, avrà lo scopo di affrontare un tema molto attuale che è quello del dialogo culturale e dello scambio e della cooperazione internazionale: l’incontro di culture diverse anche tra cittadini comuni mediato dalle arti e dalla letteratura favorendo quindi la reciproca conoscenza e facilitando l’integrazione. Lo studio delle lingue è il pretesto per entrare nelle varie culture dei popoli, giacché “non si impara a parlare una lingua, ma si impara a parlare una cultura”. E questo non allo scopo di sottolinearla o, magari, di annullarla, ma solo per presentarla. Ogni tendenza ad annullare la distanza o semplicemente ad attenuarla può essere un attentato contro la specificità, la peculiarità, l'identità stessa di un popolo.