Pd: Adriano Musi si dimette da Commisario del partito
"Il mio compito si conclude oggi, consegnando il regolamento per lo svolgimento dei congressi ed i nominativi dei presidenti delle commissioni di garanzia provinciali. Un mandato che cessa oggi per non vanificare quell'unità di intenti registratasi per realizzare i congressi". È quanto afferma, in una nota, il commissario del Partito democratico della Calabria, Adriano Musi. "Se l'impedimento - continua Musi - al pieno dispiegarsi delle libertà di scelta degli iscritti è il commissario; se l'impedimento alle libere primarie per la scelta dei candidati nazionali è il commissario; se l'impedimento a migliori risultati per il Pd calabrese, in armonia con quanto già seminato nelle elezioni regionali 2010, è il commissario; se l'impedimento al pieno realizzarsi della democrazia nel partito, senza personalismi e litigi da comari, è il commissario; se l'alfa e l'omega di tutti i problemi calabresi é il commissario, allora il commissario, nell'interesse dei calabresi, se ne va. Un commissario, - si legge ancora - orgogliosamente ciociaro, che vuole smentire i facili profeti, i quali, descrivendo il commissariamento, lo definirono 'l'unico a guadagnarcì. Il commissario crede che gli unici a doverci guadagnare dovrebbero essere i calabresi e la Calabria e mi auguro che questo possa realizzarsi. Il commmissario - conclude Musi, - se ne va per l'unità del partito; se ne va per farlo vincere. Se ne va, ma, calabresi fatevi sentire con il vostro 'mo basta'".