Regionali. Adamo contro le bugie di Gentile
Il capogruppo del Pd regionale, Nicola Adamo, afferma riguardo al sen. Tonino Gentile:"E' costretto a ricorrere come megafono ad alcuni Carneade per propalare bugie. Probabilmente così facendo pensa che propalando continuamente bugie costruisce una realtà che finisca per essere verosimilmente credibile". "Questa è la classica tecnica - aggiunge - che si mutua da quelli che a furia di lanciare accuse ed offese al grido di "ebreo ! ebreo ! ebreo!" poi riuscirono nell'intento di far affermare una presunta cosiddetta ragion di stato per cui, per davvero alla fin fine l'ebreo è stato prima ghettizzato e poi condotto ai forni crematori. Però anche in questo caso i Carneade amici del sen. Gentile incappano in una bugia clamorosa e facile a smentire. Infatti il sito del turismo per il quale la Regione avrebbe speso un milione di euro è stato fatto dal fratello del senatore, on. Pino Gentile, ai tempi in cui era assessore nella stessa giunta con il collega Scopelliti. Per quanto concerne invece la promozione affidata alla ideazione di Oliverio Toscani è certo che ha rappresentato la campagna più efficace che la Regione ricordi ed è stata quella meno costosa. Il costo, infatti, è stato solo di qualche migliaia di euro a parte le spese per l'acquisizione degli spazi pubblicitari. In merito, invece, alle dichiarazioni polemiche rilasciate personalmente dal sen. Gentile non si può non dire che la lingua batte dove il dente duole. E' fin troppo evidente anche ai più sprovveduti osservatori che il protagonismo mediatico invasivo che il sen. Gentile esercita quotidianamente e' teso a mettere il cappello sulla sedia che resterà vuota per la guida del PDL dopo la sconfitta alle elezioni di marzo. Il sen. Gentile dichiara e proclama fino al punto di oscurare lo stesso candidato Presidente Scopelliti per appropriarsi della titolarità della direzione del PDL al fine di essere lui stesso il decisore delle prossime candidature al Senato ed alla Camera. Insomma il sen. Gentile finge di essere un protagonista attivo di questa campagna elettorale perchè più che essere assillato dall'ambizione di favorire l'ascesa del Centrodestra al governo regionale e' angosciato dal timore che alle prossime politiche Berlusconi possa non ricandidarlo. Così facendo, però - conclude Adamo - invece di dare prova al suo schieramento di lealtà e abnegazione finisce con confessare il reato o mostrare la coda di paglia e quindi rischia di fare la fine di quel povero cortigiano che non si avvede della risibilità delle proprie affermazioni".