Traffico di droga: sgominata banda a Gioiosa Jonica, 17 arresti
È in corso dalle prime ore del mattino ad opera delle Fiamme Gialle della Compagnia di Locri, una complessa operazione di polizia, con l’impiego di oltre 80 militari, di unità cinofile antidroga e di un elicottero, nei confronti di 19 soggetti, 17 dei quali ristretti in carcere, che ha consentito di sgominare un’articolata organizzazione criminale operante in Marina di Gioiosa Jonica e dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Gli arrestati, secondo l'accusa, sono legati alla cosca Mazzaferro.
I dettagli dell’operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà alle ore 10.30 presso la sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria a cura del Procuratore Capo Dott. Giuseppe Pignatone, e del Procuratore Aggiunto dott. Nicola Gratteri.
h 11:56 | L’area di Marina di Gioiosa Jonica denominata “Cavalleria” era diventata mercato locrese dello spaccio di droga dove i tossicodipendenti potevano trovare qualsiasi tipo di sostanze stupefacenti. È quanto hanno scoperto le Fiamme gialle della compagnia di Locri, a conclusione di una complessa attività investigativa, durata oltre tre anni, che oggi hanno sgominato un’organizzazione criminale dedita al traffico di droga composta da 19 soggetti, 17 dei quali in carcere e 2 con l’obbligo di dimora nel luogo di residenza. Nel quartiere, divenuto noto come vero e proprio “market della droga”, risiedono gran parte dei soggetti arrestati alcuni dei quali ritenuti organici alla cosca ‘ndranghetista dei Mazzaferro, attiva su tutta la fascia ionica della provincia. Secondo quanto emerso dalle indagini, avviate nel 2008, i membri della banda usavano un codice di riferimento utilizzando parole diverse per indicare la droga: “legno”, “magliette”, “frutta”, “caffè”. Nel corso delle indagini, sei spacciatori erano stati arrestati in flagranza di reato ed erano stati sequestrati 200 grammi di cocaina e due chili fra eroina, marijuana e hascisc. L'operazione è stata coordinata dal procuratore della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, dal procuratore aggiunto Nicola Gratteri e del sostituto procuratore Francesco Tedesco.
Le indagini sono risultate particolarmente difficoltose in ragione del contesto territoriale in cui si sono svolte, caratterizzato da un’alta densità mafiosa che ha reso quanto mai complicata l’attività di osservazione, hanno permesso di disarticolare l’intera filiera criminale.
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