Sel Reggio Calabria su soppressione treni al Sud
Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa del circolo di Sinistra Ecologica e Libertà di Reggio Calabria sulla soppressione di alcinu treni notturni che partendo dalle città del Sud raggiungono la capitale
"L’ennesima conferma della grave inimicizia dei vertici delle FFSS e del Governo nei confronti del Meridione d’Italia, della Calabria e di Reggio, arriva da una decisione assunta in questi giorni e che diverrà operativa, rebus sic stantibus, tra meno di un mese. Le Ferrovie dello Stato, che sarebbe più realistico chiamare Ferrovie del Nord, hanno deciso, infatti, di sopprimere la quasi totalità dei treni notturni che, partendo dalle città del Sud, raggiungono la capitale e le altre città del settentrione. Questa scelta scellerata, compiuta per tagliare i costi senza minimamente badare all’utilità sociale di questi servizi, oltre ad accentuare l’isolamento di Reggio in virtù di collegamenti aerei e stradali deficitari o inesistenti, comporta un danno occupazionale per 70 unità nell’intera regione, anche in ragione dei licenziamenti che le ditte esterne, incaricate della manutenzione ordinaria delle vetture impiegate, hanno già annunciato e che riguardano pure una decina di lavoratori reggini. Ora, tutti coloro (presidenti della regione e della provincia, sindaci, assessori e consiglieri comunali provinciali e regionali) che fanno a gara nell’intonare canti di giubilo “per il grande interesse dimostrato nei confronti della nostra terra”ogni qualvolta viene nominato un sottosegretario o un viceministro calabrese, tra l’altro solo per remunerarne i voti favorevoli espressi in Parlamento, dovrebbero utilizzare la stessa determinazione e la stessa solerzia nel reclamare un minimo di rispetto per gli utenti e i lavoratori calabresi. Dimostrino, una volta ogni tanto, questi signori, di non essere soltanto gli ascari del nuovo millennio, ma di avere a cuore le sorti dei nostri concittadini non soltanto con slogan e parole vuote. Il danno che si sta producendo alla nostra terra, con tutti i provvedimenti di marca sfacciatamente pro settentrione, non può passare sotto silenzio, perchè la crisi profonda, sociale, economica e morale, che affligge l’Italia in questo momento, assume dalle nostre parti i connotati di un vero dramma, e non ci si può permettere il lusso di perdere ulteriori collegamenti con il resto del Paese e quindi del mondo, e ulteriori posti di lavoro in un contesto produttivo ed economico che paga già, e a caro prezzo, la contingenza generale e il massacro delle casse pubbliche perpetrato da questi signori negli enti che hanno governato e che, purtroppo, governano ancora gli enti territoriali."
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