Cerenzia: Italia Nostra, riflessioni sul convegno dei Paesaggi Sensibili
“Il Paesaggio è testimonianza della storia dell’Uomo e del Bello in Natura” Questa definizione di Giovanni Raboni sembra ispirata dalla bellezza suggestiva del parco archeologico di Akerentia, un vero, piccolo gioiello di arte, natura e paesaggio della preSila crotonese, fortunatamente non ancora contaminato da interventi distruttivi dell’uomo. - Si legge in una nota di Teresa Liguori, Italia Nostra Sezione di Crotone “Umberto Zanotti Bianco” - Su questo rilevante sito archeologico la sezione di Crotone insieme al CR Calabria ha organizzato, nell’ambito della IV Campagna nazionale dei Paesaggi Sensibili-Agrari 2011, il convegno “La Città fantasma di Akerentia. Storia Archeologia Paesaggio”, svolto a Cerenzia il 30 ottobre scorso, in collaborazione con il Comune e con l’adesione delle associazioni Gruppo Archeologico Krotoniate e Bene Comune.
Le suggestive immagini di Akerentia - si legge ancora nel comunicato - con i sui antichi reperti, testimonianze di un passato glorioso, proiettate all’apertura del convegno, hanno entusiasmato il numeroso pubblico presente all’incontro. Giustamente orgoglioso del patrimonio culturale e paesaggistico del suo territorio, il sindaco di Cerenzia, Stano Dima, ha dato il benvenuto ai convegnisti, comunicando l’imminente istituzione di un Museo civico archeologico. Da parte sua, Giovanni Jaquinta, assessore alla cultura del vicino comune di San Giovanni in Fiore, ha messo in evidenza la necessità di tutelare il patrimonio culturale come preziosa risorsa economica e sociale. Nel presentare la IV Campagna nazionale dei Paesaggi Sensibili, dedicati ai Paesaggi Agrari, la presidente di Italia Nostra-Crotone ha ricordato che i Paesaggi rappresentano il patrimonio identitario della Nazione e pertanto i cittadini devono esercitare il diritto-dovere di proteggerli e tutelarli.
Ha riferito sulle motivazioni che hanno portato ad inserire, tra i 50 Paesaggi sensibili-Agrari, il paesaggio di bellezza da preservare del parco di Akerentia, il cui antico abitato era sorto su una rupe, tuttora interessata da vasti movimenti franosi, da tenere sotto stretto controllo. Grazie alla lungimiranza delle Ammministrazioni locali che si sono succedute, al sito di Akerentia è stata risparmiata la sorte toccata ad altri luoghi anche limitrofi, i cui paesaggi sono minacciati dalla cementificazione, dal dissesto idro-geologico, dall’inquinamento. Particolarmente preoccupante risulta infatti la pardita di suolo agricolo in Calabria: ben il 25% è “usurpato” da infrastrutture e da altre forme impattanti di cementificazioni, ha sostenuto il presidente CR Calabria, Carlo de Giacomo. Pertanto, l’attenzione e la vigilanza da parte delle istituzioni pubbliche oltre che dei cittadini devono essere continue. Akerentia, antica città fondata dai bizantini, nel passato era un importante centro di cultura, sede vescovile per 9 secoli fino al 1818. Tra gli edifici rilevanti, la Cattedrale ed il Vescovato, già segnalato nel 1911 da Paolo Orsi. La città era stata abbandonata nella metà dell’ottocento per lo sprofondamento della rupe e conseguenti problemi di malaria e di penuria di acqua. Dal1860 in poi il trasferimento forzato della popolazione nel luogo dove è tuttora ubicato il paese.
Queste ed altre interessanti notizie dalla relazione di Domenico Marino, Direttore della Soprintendenza Archeologica della Calabria, alla cui tutela è affidato il parco con la collaborazione del Comune di Cerenzia. Una volta completati gli espropri e definito il perimetro del Parco Archeologico di Akerentia, - informa la nota - si potrà procedere alla realizzazione di percorsi di visita interni, con un auspicabile sviluppo di attività economiche legate al turismo sostenibile, rispettoso dell’ambiente. Questa prospettiva di nuovi posti di lavoro legati al turismo fa ben sperare per il futuro di Cerenzia e di altri piccoli centri della Calabria, da anni interessati a flussi di emigrazione, prima di braccia ed ora di giovani laureati alla ricerca di un posto di lavoro. A conclusione del convegno, l’archeologo Marino ha ricevuto, per il suo impegno nella tutela del patrimonio archeologico e paesaggistico crotonese, il Premio-Paesaggi Sensibili 2011 da Carlo de Giacomo, a nome di Italia Nostra Calabria. Il Premio, una targa d’argento di artistica fattura, è stata creata dal maestro orafo Michele Affidato, che ne ha fatto dono all’associazione.
Con questa e con le altre iniziative culturali organizzate nel crotonese, - conclude Teresa Liguori - Italia Nostra conferma il suo costante impegno per sensibilizzare le Istituzioni al buon governo del territorio, del paesaggio, come investimento per le generazioni future e per creare tra i cittadini una sempre più vigile coscienza* civica così da evitare che il patrimonio culturale/naturale e paesaggistico venga ulteriormente offeso da fenomeni di cementificazione/ deforestazione/desertificazione sempre più aggressivi ed insopportabili. Dannosi per la salute e per l’ambiente.