San Fili. Dipendente comunale arrestato

Cosenza Cronaca
Franco Tallarico

Arrestato a San Fili Franco Tallarico 45 anni, dipendente comunale accusato di peculato e falso.

I Fatti |

Il 22 dicembre 2010 due persone si sono introdotte all’interno del Comune di San Fili ed hanno incendiato alcuni locali, tra i quali l’ufficio tecnico. I carabinieri intervenuti immediatamente sul posto hanno avviato le indagini. I vigili del fuoco hanno domato l’incendio ed a terra è stato ritrovato un portafogli con un documento all’interno. Dopo pochi minuti è arrivata una chiamata dal Pronto Soccorso di Cosenza. Sono giunte due persone con gravi ustioni su tutto il corpo. Gli investigatori recatisi presso l’ospedale in poco tempo hanno capito che si trattava dei due che avevano appiccato il fuoco alla casa comunale di San Fili. Franco Tallarico, 45enne dipendente dell’ufficio tecnico di San Fili, e Francesco Belmonte, 43enne commerciante del posto, sono stati arrestati in flagranza per il reato di incendio.

Due giorni prima dell’incendio, Ottorino Zuccarelli, Sindaco del Comune di San Fili, ha presentato ai carabinieri di Rende una dettagliata denuncia nella quale ha riferito di alcune irregolarità avvenute all'interno dell'Ufficio Tecnico dell'ente comunale da lui amministrato. Precisando che l'amministrazione comunale, per tale motivo, ha ritenuto di suddividere le mansioni concentrate nell'Ufficio Tecnico in due distinti settori con competenze separate. Il Sindaco ha aggiunto che il responsabile dell'area Urbanistica ha sollecitato una ricognizione della situazione creditoria dell'ente comunale in merito alla riscossione degli oneri e diritti connessi al rilascio di concessioni o altri titoli abilitativi rilasciati in materia edilizia. La verifica contabile-amministrativa ha svelato una serie inquietante di anomalie soprattutto in merito all'effettivo incasso al patrimonio comunale degli oneri, costi e relativi diritti di segreteria correlati al rilascio delle concessioni e permessi edilizi. Il Sindaco, in proposito, ha riferito che l'amministrazione comunale, dopo avere avviato le prime verifiche, ha rinvenuto all'interno dei fascicoli - predisposti per ciascuno dei procedimenti amministrativi in materia urbanistica - alcune ricevute di pagamento verosimilmente contraffatte. Ciò in considerazione del fatto che presso l'Ufficio postale di San Fili e presso lo sportello della Banca del Credito Cooperativo di San Vincenzo La Costa, incaricato del servizio di tesoreria per il Comune di San Fili, i pagamenti apparentemente effettuati non figuravano presso i loro rispettivi archivi, registrandosi pertanto dei clamorosi ammanchi. I versamenti relativi agli oneri di urbanizzazione ed ai costi di costruzione, oltre ai diritti di segreteria, devono avvenire tramite bollettini postali o bonifici sui conto correnti della Tesoreria del Comune. Contestualmente vengono interrogate altre persone che riferiscono circostanza utili alla ricostruzione dei fatti. Si verificava la discordanza in alcuni casi tra i versamenti riportati nei bollettini postali e bancari e l'effettiva disponibilità delle somme mai incassate dalla tesoreria comunale ed il controllo viene esteso all'Ufficio Postale di San Fili, ove si accerta che la maggioranza dei pagamenti non risulta essere eseguita.

L’attività investigativa, successiva alla denuncia presentata dal Sindaco, condotta dalla Compagna di Rende e coordinata dal dott. Adriano Del Bene, prima, e dal dott. Antonio Cestone, poi, della Procura della Repubblica di Cosenza ha messo in luce la sistematica appropriazione di denaro pubblico da parte di Franco Tallarico, il quale, strumentalizzando la propria qualità di responsabile dei procedimenti avviati per il rilascio delle concessioni e permessi edilizi, si faceva consegnare dai privati, abusando del proprio ufficio, le somme di danaro da corrispondere quali oneri e costi alle casse comunali per il rilascio dei titoli abilitativi richiesti.

La condotta del Tallarico, agevolata dalla buona fede dei privati cittadini che riponevano affidamento nella sua qualità di dipendente dell'ufficio tecnico comunale che trattava specificatamente tutte le pratiche urbanistiche, aveva ormai determinato una vera e propria prassi nell'ambito del piccolo centro della provincia cosentina. Ciò che sorprende è il numero veramente impressionante di privati che hanno denunciato di aver versato denaro direttamente nelle mani del Tallarico (oltre 80) presso l'Ufficio Tecnico o presso la sua abitazione, il quale, poi, si guardava bene di corrispondere tali somme alle casse comunali. Il funzionario, falsificando i relativi bollettini di pagamento postali o bancari, induceva gli ignari cittadini (che si vedevano recapitare dopo pochi giorni copia del titolo e dei relativi bollettini di pagamento) a ritenere che il procedimento si era concluso positivamente.

L’incendio del Comune di San Fili non è stato quindi un evento casuale. Infatti, il Talarico, ha appiccato il fuoco all'interno della casa comunale, probabilmente, al fine di sopprimere, occultare e far sparire tutta la documentazione contenuta nei fascicoli inerenti le pratiche urbanistiche, documentazione costituente la prova cartacea e inconfutabile del suo progetto criminoso. L'imponente attività investigativa ha riguardato il decennio appena trascorso, tralasciando quelle più risalenti nel tempo (fine anni `90), atteso che le ipotesi di reato ad esse connesse risultano prescritte. E’ emerso, in tal modo, il meccanismo” istituzionalizzato ordito da Franco Tallarico, il quale, abusando della propria qualità e sfruttando la propria posizione di responsabile del procedimento per l'istruzione delle pratiche urbanistiche, incassava impunemente non solo soldi pubblici ma anche titoli bancari (in alcuni casi addirittura a lui intestati) destinati alle casse comunali. In alcuni casi, inoltre, il Tallarico veniva coadiuvato nella sua attività illecita da altri due dipendenti comunali che allo stato risultano indagati.

Il Tallarico neppure disdegna, alla presenza dei richiedenti, di dare vita ad accese discussioni per contendersi la consegna materiale del denaro versato a titolo di oneri e costi per il rilascio dei permessi edilizi. Il danno erariale ammonta a circa 300.000 euro. L’indagine è durata quasi un anno ed alla fine ha portato all’arresto di Franco Tallarico, indiziato di 104 imputazioni, per il reato di peculato e falso in atti pubblici. Il provvedimento è stato eseguito questa mattina dai carabinieri di Rende e contestualmente è stato disposto il sequestro di un conto corrente bancario e di un deposito di risparmio, intestati allo stesso Tallarico, per un totale di 45.000 euro. L’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Cosenza per essere sottoposto all’interrogatorio di garanzia che si terrà nei prossimi giorni.